Quando la musica ispira la moda
C’è tanta Bergamo a Pitti Uomo

La musica è da sempre uno dei linguaggi universali per eccellenza, capace di rinnovarsi e di cavalcare le epoche. Forse per questo Pitti Uomo, a Firenze fino a venerdì, ha preso ispirazione dalla musica e in particolare dal rock. Ribelle, anticonformista, sempre sulla cresta dell’onda.

La musica è da sempre uno dei linguaggi universali per eccellenza, capace di rinnovarsi e di cavalcare le epoche. Forse per questo Pitti Uomo, a Firenze fino a venerdì, ha preso ispirazione dalla musica e in particolare dal rock. Ribelle, anticonformista, sempre sulla cresta dell’onda.

La manifestazione, che alla Fortezza da Basso presenta 1.044 collezioni invernali della prossima stagione, è partita in pompa magna, tra i numerosi eventi collaterali e ospiti che hanno fatto da cornice alla presentazione dei vari brand. Da Sgarbi a Morgan fino al mago Otelma e Cracco, con un susseguirsi di performance musicali, veri e proprio concerti live sui palchi del “Rock me Pitti” disseminati sul percorso espositivo.

Il tutto a fare da contorno alla moda. E a un pensiero fisso: la crisi degli ultimi anni del comparto dell’abbigliamento maschile, di cui Pitti è riferimento a livello internazionale. I dati presentati a metà dicembre scorso hanno visto l’industria del tessile perdere nel 2013 l’1.9% del fatturato, mantenendosi sopra i 50 miliardi di euro, con un saldo commerciale in crescita. Per questo primo semestre del 2014 il Sistema moda Italia prevede che il fatturato cresca trainato dal’export: i mercati internazionali sono quindi la valvola di sfogo e l’obiettivo delle stesse aziende bergamasche presenti a Firenze, attraverso una sempre maggiore riscoperta dell’artigianalità e della creatività.

“Qualità, servizio e idee creative sono le parole d’ordine - commenta Antonio Gavazzeni di Bagutta –, guardando verso Russia, Cina, Medio Oriente e nord Europa”. A Firenze il brand di camicie porta un modello dai tre colli intercambiabili, per un capo che da casual si trasforma in elegante, nell’ottica di diversificare le proposte e andare incontro alle richieste del cliente. I colori sono pastello, si gioca con la flanella leggera e con stampe fantasia, rivisitando in maniera giovane la camicia da smoking.

Novità da Perofil: l’azienda di intimo di via Zanica, a Bergamo, ha presentato la nuova etichetta Homme/Wear, dai tessuti pregiati e dai tagli più moderni, con pantaloni da casa per uomo dal fitting più asciutto e t-shirt aderenti. Tante righe sottili, vince il blu, ma anche il bordeaux, il verde e il senape con calze e tshirt reversibili con doppio colore. “Un mercato importante quello del Pitti – commenta Alberto Perolari -, per la sua clientela di fascia alta, con l’obiettivo di andare ad estenderci sull’Est Europa”.

Dall’anima rock e dalla forte personalità la collezione Minoronzoni 1953 che presenta l’omonima azienda di Ponte San Pietro: accanto alle giacche di pelle, le borse e sacche da viaggio dalle lavorazioni vintage, le cinture borchiate e la piccola pelletteria da uomo, con bracciali in cuoio lavorati e catene da agganciare ai jeans. Il focus è sulla linea da donna, tra giacche in stile biker, bomberini in pelle e tracolle trasformiste, che piegate diventano maxi buste. Uno stile happy chic con cui ampliare il mercato europeo: “Il nord Europa, in particolare – commenta Arcangelo Passirani, direttore commerciale dell’azienda -, grazie ai nostri prezzi competitivi e a un prodotto moderno e attuale”.

A Firenze anche La Compagnia delle Pelli di Bonate Sopra che presenta La Martina di cui ha la licenza per la produzione e distribuzione degli accessori di pelletteria. In scena “Coleccion Privada”, capsule dal taglio sartoriale e dall’uso di pelli di altissimo pregio tra borsoni da viaggio in pelle bicolore e una borsa a mano in macro pied-de-poule sul giallo senape e testa di moro per la donna. Guardando a Est: “L’Est Europa rappresenta il futuro insieme allo sviluppo del Medio Oriente e dell’Etremo Oriente – commenta Giuseppe Bettinelli, titolare dell’azienda -. C’è una maggiore attenzione alla storia e ai valori dei marchi rispetto ad alcuni anni fa e questo è un valore per brand di qualità e artigianalità. Da non sottovalutare anche i primi segnali di ripresa del mercato domestico: siamo ancora di fronte a una situazione difficile ma alcuni clienti hanno incrementato gli ordini a partire già dalla prima metà del 2013”.

Un uomo dinamico quello presentato da Scaglione: l’azienda di Longuelo conferma la linea leggera in merinos di Air Jumper, con modelli sottili per i sottogiacca. “Proponiamo anche tanti capi aperti, modelli pesanti con pelliccia su colli e cappucci – spiega Giovanni Scaglione -. L’export è l’obiettivo a tendere: attualmente il 70% del nostro fatturato (3 milioni di euro sul 2013) è in Italia, dove tra l’altro quest’anno apriremo il secondo negozio con nostra insegna a Milano”. Tanto tricot per Scaglione, con la maglieria pensata per essere anche capospalla, tra modelli in feltro bicolore che hanno gilet interni imbottiti. “Bene la Corea dopo l’accordo con l’Italia di eliminare i dazi sulle realtà totalmente made in Italy – continua Scaglione -. La nostra azienda ne ha beneficiato”.

Ormai prettamente all’estero Mazzoleni Gloves di Mozzo: “Russia, Giappone e Corea – spiega la famiglia Mazzoleni – i principali paesi che puntano su un prodotto artigianale e di altissima qualità”. L’azienda, dal fatturato stabile sul milione di euro, deve il suo business anche alla produzione per conto terzi, con griffe di grido: “La nostra collezione spinge invece sull’esotico, con modelli molto ricercati anche sull’uomo, tra l’uso dell’alligatore, del cavallino e del varano”.

Punta a nuovi investimenti su Yes-Zee l’azienda Essenza di Cerete, che lancia la felpa in neoprene e lana, conferma la sua jeanseria e propone nuovi modelli di pantaloni dal taglio corto e asciutto oltre a piumini corti e aderenti: “Abbiamo chiuso il 2013 con un +18%, sui 23 milioni, il cui 80% è fatto in Italia grazie ai 10 monomarca sul territorio – spiega il titolare Gino Epis -. Ora nuove strategie e una spinta verso l’export”. Export su cui crede anche il Maglificio Dalmine anche con una capsule collection per la donna che punta a raggiungere l’Estremo Oriente: “Abbiamo chiuso il 2013 con un +7% - commenta Daniele Grassi -, la Cina e la Russia sono i mercati su cui lavorare”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA