Ridurre le tasse? Giorgio Squinzi:
«Meglio sulle imprese che sulla casa»

«È meglio ridurre le tasse sulle imprese piuttosto che ridurre le tasse sulle case come Imu e Tasi». Lo ha detto il presidente di Confindustria. Sei d’accordo?

L’ipotesi di sgravi alle imprese nella legge di stabilità è un fatto «positivo» ha detto Giorgio Squinzi. Che ha anche aggiunto che quello degli sgravi sui neo assunti «è un provvedimento che dovrebbe essere stabilizzato per sempre, perché sennò non ha molto senso e diventa una stabilizzazione fittizia».

L’obiettivo del governo è facilitare gli investimenti ed accrescere la competitività delle aziende italiane, con un’attenzione particolare a quelle del Sud, a cui potrebbero essere destinati fino a due miliardi di sgravi fiscali.

Pier Carlo Padoan ha infatti promesso già dal 2016 un calo delle tasse non solo per i proprietari, ma anche per il mondo produttivo. Il che non si tradurrà però in un anticipo sul programma di taglio delle tasse dettato da Matteo Renzi: l’intervento sull’Ires resterà infatti in scaletta per il 2017, seguito poi nel 2018 dall’obiettivo Irpef.

Una delle possibilità potrebbe essere quella di concedere agevolazioni per gli investimenti, in particolare in ricerca e sviluppo, magari con la concessione di un credito d’imposta (come già nella manovra dello scorso anno) o sotto forma di ammortamenti. Non è escluso nemmeno un rafforzamento o un ampliamento della nuova Sabatini per l’acquisto di macchinari.

Gli investimenti restano infatti ancora la nota dolente dell’economia italiana. Certificando solo pochi giorni fa la ripresa del Pil nel secondo trimestre (+0,3%), l’Istat ha confermato anche nei tre mesi tra aprile e giugno un sostanziale recupero dei consumi a cui continua però a fare da contraltare il calo dei cosiddetti investimenti fissi lordi.

Sollecitata la domanda interna con il bonus da 80 euro, sono dunque ora proprio gli investimenti la seconda gamba su cui il governo punta per dare forza alla ripresa economica.

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