Roma, in piazza 500 bergamaschi
«Senza impresa non c’è l’Italia»

Artigiani e commercianti - fra loro anche 500 bergamaschi - in piazza a Roma martedì con le cinque associazioni che aderiscono a Rete Imprese Italia. «Siamo 60 mila, arrivati da tutt’Italia - stima l’organizzazione -. Senza impresa non c’è l’Italia. Riprendiamoci il futuro».

Artigiani e commercianti - fra loro anche 500 bergamaschi - in piazza a Roma martedì con le cinque associazioni che aderiscono a Rete Imprese Italia, per la prima volta insieme per una manifestazione nella Capitale. «Siamo 60 mila, arrivati da tutt’Italia - stima l’organizzazione -. Senza impresa non c’è l’Italia. Riprendiamoci il futuro: vogliamo che il 2014 diventi l’anno di svolta”.

“Il prossimo governo ed il Parlamento devono prendere atto di questa grande forza, dell’enorme malessere, delle difficoltà che vivono le nostre imprese e devono cambiare registro”. Lo ha chiesto il presidente di turno e portavoce di Rete Imprese Italia, Marco Venturi.

“Al nuovo presidente del Consiglio chiediamo di convocarci subito”, ha aggiunto dal palco della manifestazione che ha portato in piazza commercianti e artigiani di Casartigiani, Cna, Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti. “Noi non molleremo”, dice: “Saremo propositivi ma incalzanti. Saremo dialoganti ma pronti a tornare in piazza, in tutte le piazze italiane, se non avremo concrete e rapide risposte”.

Tra artigiani e commercianti in piazza a Roma per la manifestazione di Rete Imprese è arrivato anche l’ex viceministro dell’Economia, Stefano Fassina (Pd): “Dobbiamo dare risposte concrete”, ha detto fermandosi qualche minuto con i giornalisti alle spalle del palco: “Il cambio di governo deve servire anche a concentrarsi sulle emergenze economiche e sociali”. Dalla piazza, quando è stato visto dai piccoli imprenditori che protestano, è arrivato qualche fischio, con alcune grida: “Buffone, buffone”.

I manifestanti più goliardici sono stati i commercianti e i piccoli imprenditori del Nord-Est d’Italia. Alcuni negozianti della Confesercenti di Venezia indossano cappellini con orecchie d’asino: “Siamo stanchi di fare i muli”, spiegano.

Prima della fine della manifestazione, in piazza ha sfilato un piccolo corteo di commercianti di Padova della Confcommercio che hanno esposto lo striscione ’Indignados’ e con tanto di caschetti e pettorine dalla scritta ’Attenzione, caduta tasse’. Tra gli slogan, tanti i giochi di parole con le sigle delle imposte, come «Non ne P.o.s. più» e «Misure fallimen...Tari». Altri manifestanti sono scesi in piazza infilando la testa in una sorta di ghigliottina di cartone con la scritta ironica: ’Medicina francese per curare le malattie italiane. Made in Italy’.

Misiani (Pd): le richieste delle Pmi siano centrali nel programma del nuovo Governo

«La grande partecipazione alla manifestazione organizzata a Roma da Rete Imprese Italia - scrive Antonio Misiani (Pd) - evidenzia la profondità del disagio nel mondo delle PMI. Bisogna raccoglierlo, costruendo risposte concrete, efficaci. Cinque anni di crisi hanno prostrato la piccola e media impresa italiana, costringendo centinaia di migliaia di piccoli imprenditori a chiudere i battenti. Ne è uscito gravemente impoverito il tessuto produttivo e occupazionale di un mondo che rappresenta il cuore dell’economia italiana. Il 2014 può essere l’anno di svolta: la caduta si è arrestata e si iniziano ad intravvedere segnali di ripresa. Serve però un cambio di passo della politica economica. Da questo punto di vista, le proposte del documento alla base della manifestazione di oggi sono largamente condivisibili, a partire dalla necessità di riformare e semplificare gli assetti istituzionali, di ridurre la pressione fiscale record recuperando risorse dalla revisione della spesa pubblica, di intervenire sull’erogazione del credito, la rete infrastrutturale e i costi dell’energia. Nei giorni cruciali per la formazione del governo Renzi, è necessario che questi temi entrino a pieno titolo nell’agenda di un esecutivo che si giocherà gran parte della propria credibilità sul rilancio del nostro sistema produttivo».

Gregorio Fontana, deputato bergamasco di Forza Italia

«Solidarietà e vicinanza a commercianti ed artigiani che oggi hanno dato vita ad una straordinaria manifestazione di civiltà e compostezza per far valere le loro ragioni.

La lotta all’oppressione fiscale e l’ascolto delle ragioni delle piccole e medie imprese sono sempre stati punti irrinunciabili per Forza Italia.

I commercianti e gli artigiani, venuti oggi da Bergamo fino a Roma, avrebbero meritato un confronto serio con un governo in carica e consapevole di questa fondamentale realtà del’economia dell’Italia, fino ad oggi considerata come un bancomat da sbancare ed opprimere con una burocrazia costosa e punitiva.

Ci preoccupano non poco le voci che nel programma economico del nuovo esecutivo sia inserita addirittura una patrimoniale, che sarebbe una vera e propria beffa per chi è già stato duramente colpito dalla crisi. Mi auguro che il nuovo governo si impegni ad abolire l’Irap e a sfoltire burocrazie e spesa pubblica negoziando un nuovo rapporto con l’Europa; solo così potremo risollevare l’economia italiana della quale i piccoli imprenditori sono un fondamentale volano».

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