Sbarca a Bonate Sopra la Thermobus, azienda leader nel condizionamento degli autobus

Amministratore delegato e presidente della società è Francesco Peroni, 32 anni. Il padre Emilio è titolare dell’omonima ditta di autolinee e pullman. 25 dipendenti, fatturato 2002, 3,2 milioni di euro

La Thermobus, azienda leader in Italia nella progettazione e costruzione di apparecchi di condizionamento, riscaldamento, sbrinamento e ventilazione per autobus e veicoli industriali, lascia la sede milanese di Parabiago e approda nella Bergamasca: la nuova sede sarà inaugurata nei prossimi giorni, in via Verdi, nell’area industriale di Bonate Sopra, sulla strada per Presezzo e Ponte San Pietro.

Amministratore delegato e presidente della società è Francesco Peroni, 32 anni. Spiega che la scelta su quest’area ha tenuto conto del fatto che sarà raggiunta dall’asse interurbano, facilitando i collegamenti con le aree del Milanese, del Bresciano e del Lecchese.

Per la famiglia Peroni - il padre Emilio è titolare dell’omonima ditta di autolinee e pullman che ha sede in via Verdi, a fianco della prossima localizzazione della Thermobus - si tratta di un ritorno a casa, dato che le sue radici sono bergamasche.

La Thermobus è nata nel 1971 a Milano e nel 1996 si è trasferita nell’area di Parabiago. Nel ’99 nella società è entrata la famiglia Peroni, inizialmente con un 30% che proprio quest’anno è stato portato all’intero pacchetto azionario.

I dipendenti sono 25 mentre il fatturato, che nel 2002 ha registrato 3,2 milioni di euro, dovrebbe arrivare alla fine di quest’anno - secondo le stime dell’azienda - circa a 3,5 milioni con un incremento del 10-15%.

Il progetto dei nuovi capannoni è stato realizzato dalla sorella dell’amministratore delegato, l’architetto Alessandra Peroni.

La Thermobus costruisce ogni anno 450 impianti di climatizzazione (riscaldamento e aria condizionata). «Il nostro principale cliente - spiega Francesco Peroni - è l’Irisbus, facente parte del gruppo Iveco (azienda alla quale forniamo circa 300 articoli), ma abbiamo altri acquirenti sia in Italia che in Spagna. Nel nostro Paese copriamo il 20-25% del mercato».

Gli impianti vengono spediti via corriere alle aziende acquirenti che poi provvedono all’installazione su pullman e autobus.

Per il controllo e la manutenzione di questi impianti la Thermobus dispone di una capillare rete di assistenza che si dirama in tutte le regioni d’Italia con 25 sedi nella Penisola.

Un posto importante ricopre la ricerca e lo sviluppo di nuove tecnologie per la progettazione e la produzione di sistemi termici. L’impresa provvede con le proprie risorse a tutte le fasi costruttive degli impianti secondo le specifiche richieste e necessità dei progettisti delle carrozzerie industriali. Le lavorazioni di carpenteria sono eseguite con macchinari computerizzati a controllo alfanumerico; sul luogo di produzione sono effettuate le operazioni di assemblaggio e collaudo.

Il 30% del fatturato della Thermobus deriva dall’attività legata all’assistenza: sotto questo profilo, uno dei clienti più importanti dell’azienda è l’Atm milanese con i suoi 900 autobus dotati di impianto di climatizzazione.

La società guarda avanti e punta a perfezionare i propri prodotti. Da questo punto di vista - spiega ancora l’amministratore delegato Francesco Peroni - è in corso una joint-venture con un’azienda brasiliana del settore, grazie alla quale sarà presto disponibile un impianto di condizionamento cosiddetto «sopratetto» che potrà essere utilizzato da tutte le società produttrici di pullman e autobus. Un prodotto «universale» e molto avanzato anche da un punto di vista tecnico che sarà presentato nel prossimo novembre alla fiera di Verona, in occasione della tradizionale rassegna del comparto.

Ma, come spiega ancora Francesco Peroni, l’azienda che fa capo all’Iveco e che produce veicoli militari, sta presentando un prototipo di automezzo leggero per l’esercito. La Thermobus sta realizzando un impianto di condizionamento in alluminio per questo veicolo militare che, per ovvie ragioni, deve essere completamente a tenuta stagna. Le difficoltà di questa realizzazione sono legate al fatto che bisogna sfruttare le limitate disponibilità di spazio del veicolo militare.

E proprio a tal proposito, Francesco Peroni non dimentica di elogiare la competenza e la preparazione tecnica del proprio personale che deriva dall’esperienza e dalla lunga tradizione nel settore degli impianti di climatizzazione.

(03/09/2003)

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