Segnali di pace tra le fondazioni e il ministero dell’Economia

Ancora un rinvio nella vicenda fondazioni. Un rinvio che va letto, comunque, come un avvicinamento tra la posizione delle fondazioni e quella del ministero dell’Economia.

L’Avvocatura dello Stato e le fondazioni bancarie, infatti, hanno chiesto questa mattina al Consiglio di Stato «un differimento della Camera di consiglio», che doveva decidere sulla richiesta di annullamento della sospensiva con cui il Tar del Lazio aveva sospeso gli artt. 7 e 9 del regolamento attuativo della riforma delle fondazioni di origine bancaria. L’istanza é stata presentata congiuntamente dall’Avvocatura dello Stato, in rappresentanza del Tesoro, e dai legali che rappresentano l’ Acri e gli altri enti ricorrenti.

«C’é stato un avvicinamento tra l’Acri e il ministero in quest’ultimo periodo - ha riferito l’Avvocatura dello Stato - e a questo punto abbiamo lasciato un po’ di tempo, fermo restando, che, come detto al presidente della IV sezione, l’amministrazione ha interesse a coltivare l’appello e a vincerlo».

Confermando un tentativo di avvicinamento delle posizioni che da lungo tempo oppongono il ministero dell’Economia al mondo delle Fondazioni bancarie, uno dei legali dell’Acri ha riferito che a questo punto ci vorrà «un mese o due di tempo» per poter raggiungere un nuovo punto di equilibrio, in mancanza del quale si chiederà nuovamente un pronunciamento in appello del Consiglio di Stato.

Nel frattempo, ha spiegato il legale rappresentante dell’Acri, «resta in vigore la sospensiva decisa dal Tar». Il pronunciamento dei giudici amministrativi del Tar è avvenuto nel dicembre scorso quando contestualmente è stato deciso il rinvio alla Corte costituzionale per stabilire la legittimità di alcuni principi enunciati nella riforma delle Fondazioni approvata con la Finanziaria per il 2002.

(25/02/2003)

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