Tasi più salata dell’Imu 2012
A Bergamo si pagherà 21 in più

Su 32 città capoluogo che hanno deliberato la Tasi, in 12 di queste si pagherà più dell’Imu pagata nel 2012. Lo afferma il Servizio delle Politiche Territoriali della Uil. Tra le città dove si pagherà di più c’è anche Bergamo, con 21 euro in più.

Su 32 città capoluogo che hanno deliberato la Tasi, in 12 di queste si pagherà più dell’Imu pagata nel 2012. Lo afferma il Servizio delle Politiche Territoriali della Uil. Le città dove si pagherà di più sono, al momento, Bergamo, Ferrara, Genova, La Spezia, Macerata, Mantova, Milano, Palermo, Pistoia, Sassari, Savona, Siracusa.

Intanto però si aspetta la decisione sull’eventuale proroga per il saldo della tassa, che dovrebbe essere presa dal Governo entro la fine della settimana, con un possibile slittamento del pagamento della prima rata dal 16 giugno al 16 settembre.

I cittadini potranno passare l’estate tranquilli, ma non i Comuni, che dovranno anticipare il gettito generato dalla nuova imposta sui servizi. Un problema per le amministrazioni in difficoltà, ma «non per Bergamo, che può contare su un tesoretto da 90milioni di euro» sottolinea Enrico Facoetti, assessore al Bilancio di Palafrizzoni. Per pagare la somma, «circa 4, 5milioni di euro» ipotizza Facoetti, il Comune utilizzerebbe una parte di «quei soldi sequestrati a Roma» di cui tanto ha parlato il primo cittadino Franco Tentorio, bloccati dal Patto di Stabilità.

Per ora si parla ancora in termini ipotetici, perché solo nel corso della settimana il Governo deciderà se e come applicare la proroga per la Tasi. Sabato, sulla questione, era intervenuto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Graziano Delrio: «In queste ore è in corso un incontro con i sindaci e il governo e penso che la prossima settimana si saprà se ci sarà una proroga o no» spiegava. Delrio si appellava alla «pazienza di cittadini, comuni e sindaci» invitando le amministrazioni che ancora non hanno deliberato le aliquote della nuova imposta «a decidere alla svelta». «La settimana prossima faremo chiarezza sulle scadenze – assicurava Delrio -. È l’inizio di una fiscalità che non cambieremo. Questa è la prima applicazione della Tasi, ci saranno un po’ di difficoltà». Il sottosegretario non ha nascosto che «c’è incertezza, quindi invitiamo i Comuni che non l’hanno già fatto di deliberare alla svelta come e quando pagare».

Facendo due conti si parla di+21 euro a Bergamo, +60 euro a Ferrara, +67 a Genova, +47 a La Spezia, +89 a Mantova, +64 a Milano, +2 a Palermo, +75 a Pistoia, +40 a Sassari, +28 a Savona e +16 a Siracusa. Numeri che emergono da uno studio realizzato dal Servizio Politiche Territoriali della Uil, che sta monitorando l’andamento della Tasi.«Mancano ormai pochi giorni alla scadenza della pubblicazione delle delibere sul sito del ministero dell’Economia (come prescritto dal Decreto salva Roma) e, a tutt’oggi - spiega il sindacato -, sono soltanto 832 i municipi che hanno deliberato le aliquote di cui però soltanto 514 hanno reso nota la propria delibera. Di questi 1/3 (32) sono Città capoluogo di provincia di cui 9 capoluoghi di Regione (Ancona, Aosta, Bologna, Cagliari, Genova, Milano, Palermo, Roma, Torino)».

«Ciò che emerge da questo campione è un ginepraio di aliquote e detrazioni diverse - sottolinea la Uil -. Alla fine si avranno sicuramente 8.092 applicazioni diverse della TASI, ma si rischia di avere oltre 75 mila combinazioni differenti di applicazione dell’imposta. Infatti, oltre che aliquote differenziate tra prime case e altri immobili, c’è la variante delle detrazioni. Ad esempio a Bologna ci sono 23 detrazioni diverse in base alla rendita catastale dell’immobile, decrescenti con il crescere della rendita: si parte da 175 euro per gli immobili con rendita catastale fino a 327 euro fino ad arrivare a 5 euro per una casa con rendita catastale di 1.637 euro».

© RIPRODUZIONE RISERVATA