«Tetto alle aperture commerciali festive»
Associazioni e sindacati d’accordo

Il governo sta pensando di mettere un tetto alle aperture domenicali e festive dei negozi e il mondo bergamasco del commercio si interroga.

A metà luglio si era manifestata la proposta di legge, del sottosegretario allo Sviluppo economico Davide Crippa, che vorrebbe reintrodurre un tetto del 25% alle aperture festive e domenicali degli esercizi (un primo esempio, esiste già, legato al cosiddetto «modello Modena», che riportiamo nell’articolo a lato). In pratica le aperture straordinarie potrebbero non superare i 12 giorni all’anno ed essere introdotte, come per le farmacie, turni a rotazione definiti nelle varie realtà locali.

Significativa a questo proposito l’apertura del presidente di Ascom Bergamo Giovanni Zambonelli che da settimane va ripetendo quanto sia opportuno «non penalizzare più le piccole imprese familiari», che in questi anni non hanno potuto far fronte alle aperture festive per ragioni economiche. Anche Elena Fontana, presidente di Confesercenti Bergamo concorda che qualcosa va cambiato: «Un minima regolamentazione su orari e aperture, secondo noi è opportuna, anche perché questa liberalizzazione non ha portato i risultati sperati, a livello di aumento di consumi». Dichiarazioni che trovano convergenza da parte dei sindacati, che anzi rivendicano posizioni di chiara contrarietà fin dall’entrate in vigore del decreto Salva Italia di Monti, sette anni fa.

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