Trasporto pesante al Papa Giovanni
Siglato l’accordo sui 27 esuberi

Si riducono le ore di lavoro e scattano gli esuberi: succede fra i lavoratori addetti al trasporto pesante all’interno dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. La procedura di mobilità è stata aperta per 27 lavoratori il 5 marzo scorso dal Consorzio Hydra.

Si riducono le ore di lavoro e scattano gli esuberi: succede fra i lavoratori addetti al trasporto pesante all’interno dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. La procedura di mobilità è stata aperta per 27 lavoratori il 5 marzo scorso dal Consorzio Hydra società cooperativa a.r.l., che aveva ottenuto l’affidamento temporaneo del servizio da parte della società Siram (che gestisce tutti gli appalti interni) a partire dal 1° ottobre 2013 e che, a novembre, si era poi aggiudicato l’appalto di tre anni, per il quale aveva anche assunto personale.

Ad essere coinvolti sono i lavoratori che si occupano del trasporto di carichi di varia natura, dal cibo, ai rifiuti in arrivo da sale operatorie e reparti, dalla biancheria, al materiale sterile, a farmaci e dispositivi medici.

Per ridurre l’impatto dei tagli, venerdì mattina, tra azienda e Filcams-Cgil è stato raggiunto un accordo in cui si favorisce la mobilità volontaria scaglionata in modo da consentire ai lavoratori che al momento non abbiano la copertura necessaria per accedere all’Aspi di raggiungerla nei prossimi mesi con garanzie retributive e contributive, fino alla cessazione del rapporto di lavoro.

L’ipotesi d’intesa era stata raggiunta il 28 marzo, poi sottoposta al parere dei lavoratori che l’hanno approvata. Oggi, dunque, è arrivata la firma.

Dopo essersi aggiudicato l’appalto a novembre, già a dicembre il Consorzio Hydra aveva informato la FILCAMS-CGIL di voler aprire la procedura di mobilità per 30 dei 47 dipendenti. A partire dal 1° gennaio 2014, infatti, all’ospedale Papa Giovanni XXIII sarebbe entrato in funzione un sistema automatico di trasporto di cui, sostiene il Consorzio Hydra, non era stata data informazione né rispetto ai tempi né rispetto al funzionamento.

L’introduzione del nuovo sistema ha, nei fatti, condotto ad una riduzione delle ore lavorative di circa il 60%, come la committente Siram ha confermato alla FILCAMS-CGIL.

“Già nell’incontro del 20 dicembre avevamo chiesto di poter verificare tutte le ipotesi per contenere il più possibile l’impatto degli esuberi” ha spiegato poco fa Anna Bertoli della FILCAMS-CGIL. “Abbiamo ottenuto che l’azienda non aprisse immediatamente la procedura per i licenziamenti collettivi con lo scopo di verificare la possibilità di percorsi di solidarietà tra tutti i lavoratori dipendenti da Hydra, in totale circa 120. Tale sospensione si è resa necessaria per tenere occupati il più possibile i dipendenti dichiarati in esubero che a gennaio 2014 non avevano raggiunto i requisiti per accedere all’indennità Aspi o Miniaspi. La solidarietà, tuttavia, non è stata accolta dai dipendenti come opzione possibile”.

Nell’intesa di oggi sono previsti anche incentivi all’esodo (importi netti): fino al 15 aprile di 5.000 euro, dal 16 al 30 aprile di 3.000 euro, dal 1° al 31 maggio di 2.000 e dal 1° al 30 giugno di 1.000 euro.

“L’incentivo è esteso a tutti i dipendenti Hydra” continua Bertoli. “Si è concordato, inoltre, il diritto di precedenza all’assunzione sia presso l’ospedale Papa Giovanni XXIII che in altri appalti gestiti da Hydra in alternativa a future nuove assunzioni.

L’azienda Hydra si è impegnata a riconoscere eventuali differenze tra le ore previste da contratto e le ore effettivamente prestate oltre alle retribuzioni indirette e eventuali differenze relative all’ANF (Assegni al nucleo familiare) dalla data di assunzione in poi. Inoltre, già dal primo incontro avvenuto a ottobre 2013 tra azienda e sindacato, la FILCAMS aveva chiesto il passaggio di livello di inquadramento professionale per i 92 lavoratori inquadrati al livello 6J. È stato fatto un accordo che prevede l’inquadramento al livello superiore 6S dal 1° aprile 2014 per tutti i 92 lavoratori inquadrati al livello 6J e il pagamento degli arretrati dalla data di assunzione fino al 31 marzo 2014 per un valore di circa 100 euro lordi mensili. Nella consapevolezza che la perdita di posti di lavoro rappresenta un serio problema per i lavoratori coinvolti e per le loro famiglie, soprattutto in situazioni di grave crisi occupazionale come quella che sta attraversando anche la nostra provincia, sottolineiamo la disponibilità e la sensibilità espressa da Hydra nella difficile vertenza e esprimiamo soddisfazione per i risultati ottenuti negli accordi sottoscritti”.

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