Vendita delle quattro good bank
Ubi interessata a tre, stallo con la Bce

La partita sulla vendita delle quattro good bank è ai tempi supplementari, ma la trattativa fra Ubi Banca e Bce appare in stallo. Eppure, un’evoluzione è attesa a giorni, positiva o negativa che sia: dopo il rinvio concesso dalla Commissione europea ad aprile, la nuova proroga scattata il 30 settembre non potrà essere tirata troppo per le lunghe.

Da parte di Ubi, l’analisi della situazione continua serrata. Martedì 4 ottobre si riunirà il consiglio di gestione della banca, che difficilmente potrà non affrontare il tema, specie dopo il vertice che si è tenuto a Roma e a cui hanno partecipato anche molti protagonisti della vicenda: Mef, Bankitalia, istituti di credito e fondo Atlante.

Ubi Banca si è mostrata interessata a tre delle quattro good bank: Banca Etruria, Cassa Marche e Cassa di Chieti. Resta fuori CariFerrara. Ma fra la proposta dell’istituto guidato da Victor Massiah e le richieste della Banca centrale europea c’è ancora una considerevole distanza. Le questioni sul tavolo sono anche tecniche, come la valutazione dei badwill, l’applicazione alle good bank del modello avanzato di valutazione dei portafogli di crediti che adotta Ubi o il problema del recupero crediti.

Ma si continua a parlare con insistenza anche di una richiesta di aumento di capitale avanzata dalla Bce - 600 milioni, secondo i rumors - che Ubi mal digerirebbe, se non bilanciandola con risparmi fiscali concessi dal Governo. E poi c’è il nodo dei crediti deteriorati delle good bank: tutte e quattro ne avrebbero in pancia circa 3,4 miliardi.

D’altronde, il punto di vista di Ubi Banca lo ha ribadito il presidente del suo Cds, Andrea Moltrasio: «Porto in consiglio di sorveglianza la questione delle banche solo quando sono in grado di creare valore per la nostra base di azionisti. Purtroppo nella nostra mission non abbiamo il salvataggio, che quindi deve essere fatto in altro modo. Su questo siamo estremamente rigorosi. Nel senso che, se possiamo dare una mano al sistema dal punto di vista organizzativo e industriale nell’interesse dei nostri azionisti, lo facciamo» ma «non siamo nelle condizioni di fare salvataggi».

Intanto, il mercato sembra osservare dalla finestra. In Piazza Affari, con il Ftse Mib in calo dello 0,77%, il titolo Ubi ha perso dell’1,27%, in una seduta in cui il comparto bancario ha lasciato sul terreno l’1,6%.

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