Da Furore a Presezzo
I vini «Cuomo»

Compiono 30 anni di matrimonio e 30 anni compie anche la loro cantina, i cui vini sono già da alcuni anni alla ribalta. Marisa Cuomo e Andrea Ferraioli, entrambi di Furore (Sa), piccolo paese sulla Costiera Amalfitana, hanno unito il loro destino nell'amore… del vino.

Compiono 30 anni di matrimonio e 30 anni compie anche la loro cantina, i cui vini sono già da alcuni anni alla ribalta nazionale e internazionale. Marisa Cuomo e Andrea Ferraioli, entrambi di Furore (Sa), piccolo paese sulla Costiera Amalfitana, hanno unito il loro destino nell'amore… del vino.

Furore è noto per i suoi splendidi paesaggi, caratterizzati anche da vigne centenarie e da una enologia «eroica» o «estrema», così chiamata per il grande lavoro manuale necessario per curare i vigneti posti su terrazzamenti di elevata pendenza sul mare. Furore prende il nome dalla violenza delle onde marine che si incuneano nel caratteristico fiordo che la natura ha qui formato nei millenni.

Le viti, centenarie, allevate a piede franco, crescono in orizzontale e, sdraiandosi su roccia e terra, piombano a terrazze verso il mare. Andrea e Marisa Cuomo hanno deciso di rimanere qui a salvaguardia del territorio e di impegnarsi nella produzione di vini di alta qualità. Oggi l'azienda - nella quale sono entrati da poco i figli Raffaele e Dorotea - arriva a produrre circa 100 mila bottiglie l'anno, per il 60 per cento di vino bianco, esportato per il 25 per cento.

I vini di Marisa Cuomo sono stati protagonisti di una eccezionale serata di degustazione organizzata dalla sezione bergamasca dell'Ais-Associazione Italiana Sommelier (delegata Nives Cesari) che si è svolta nelle accoglienti sale dell'albergo-ristorante «Settecento» di Presezzo, direttore Alessandra Gotti.

«Eccezionale» perché da Furore sono arrivate bottiglie preziose per una degustazione verticale del vino di punta di Marisa Cuomo, quel «Furore Bianco Fiorduva» che già nel 2006 l'Ais aveva definito «il miglior vino bianco d'Italia».

Quattro le annate degustate, 2010, 2009, 2008 e 2007, in un crescendo di profumi e di sensazioni gustative, che il professor Guido Invernizzi, grande esperto e docente ai corsi Ais, ha saputo ben trasmettere con parole appropriate e convincenti.

Il Fiorduva (che prende il nome dal noto fiordo che si incunea nel territorio di Furore) deriva da tre vitigni del tutto autoctoni, praticamente esistenti da secoli solo in una piccola parte della Costa d'Amalfi: Ripoli 40%, Fenile 30% e Ginistra 30%. Prodotto dal 1998, il Fiorduva è vino raro e giustamente costoso: al prossimo Vinitaly 2013 sarà presentata l'annata 2011, prodotta in sole 18 mila bottiglie.

Fiorduva è un vino longevo, elegante, di lunga persistenza, che dà molteplici sensazioni ed effluvi al naso e in bocca: è floreale, sapido, esprime tutta la mineralità della terra calcareo-dolomitica dove si trovano le vigne, abbarbicate su ripidi pendii in faccia al mare.

La degustazione Ais ha visto in assaggio anche l'altro punto di forza dell'azienda Cuomo, il Furore Rosso Riserva, in due annate (2009 e 2008). Due i vitigni rossi che compongono questo vino: il Piedirosso e l'Aglianico, entrambi al 50 per cento. Opulento e sapido, il vino denota una spiccata mineralità e una ricchezza di profumi e sapori. Il Furore Rosso Riserva invecchia 12 mesi in barriques nuove di rovere francese che conferiscono al vino un inconfondibile gusto morbido e ben equilibrato.

Per gli altri vini Cuomo (di cui è rappresentante in provincia di Bergamo Annamaria Belotti), i vitigni sono quelli classici della zona Doc di Furore: uve Falanghina e Biancolella formano il «Furore Bianco». «Ravello Bianco» e «Ravello Rosso» nascono dalle stesse uve del Furore, mentre ricalcano la tecnica di vinificazione propria del Fiorduva e del Furore Rosso Riserva.

Più precisamente, il Ravello Rosso riposa in barriques nuove di rovere francese ed il Ravello Bianco fermenta a 18?C per circa un mese in serbatoi di acciaio inox. «Costa d'Amalfi Rosso»,  «Rosato» e «Bianco» sono vini che provengono dai vitigni della zona Doc di Cetara e Raito e sono accomunati da una più elevata resa per ettaro.

Roberto Vitali

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