Seriate, birrificio Otus
Sabato «porte aperte»

L’occasione è rara. Entrare in un birrificio di medie dimensioni ed essere accompagnati in visite guidate (gratuite) per conoscere come si produce una birra artigianale. Succederà sabato 18 novembre al birrificio Otus di via Rumi 7 a Seriate. Otus (www.birrificiootus.com) apre le porte al pubblico degli appassionati o dei semplici curiosi dalle 14,30 alle 19. Al termine della visita sarà anche possibile degustare tre delle birre lì prodotte: Pils, Tribal Sun e WinterMoon.

Il Birrificio Otus nasce nel 2015 dalla volontà di un gruppo di imprenditori, accomunati dalla passione per la birra e animati dall’idea di creare una diversa esperienza produttiva dedicata al mondo artigianale. Con uno sguardo importante ad un mercato che continua ad avere una crescita esponenziale, hanno voluto costituire un birrificio artigianale, legato alla produzione di qualità, con ingredienti e procedure naturali, che valorizzino l’appartenenza territoriale. Da qui la scelta di collocare il birrificio a Seriate, per riprendere la tradizione della produzione di birra sul territorio, che risale al XIX secolo, la cui acqua, vista la leggerezza, è ideale per la produzione del “pane liquido”. L’acqua, per l’appunto, arriva dalla Val Seriana ed ha un limitato contenuto di sali, caratteristica che permette di produrre tipologie differenti di birre. Dai cereali ai lieviti, la ricerca e la sperimentazione sono aspetti quotidiani. In particolare, i malti utilizzati sono di importazione e vengono da tutta Europa, selezionati in base alla tipologia di birra da produrre. Vengono utilizzate anche materie prime locali, come il frumento coltivato a km 0 poi impiegato nella birra Blanche. I luppoli hanno provenienza ancor più diversificata: dall’Australia al Giappone, passando per gli Stati Uniti ma anche dall’Europa stessa, perché ogni Paese ha le proprie varietà interessanti per differenti caratteristiche aromatizzanti.

Vengono impiegati anche ingredienti di nuova generazione, come il luppolo sloveno Styrian Wolf, che caratterizza la Bock, o innovativi come gli agrumi calabresi, tipo il Bergamotto ed il limone, utilizzati nella Blanche. Le birre Otus sono così frutto del connubio tra tradizione e innovazione, reinterpretando a modo nostro stili e tipologie di prodotto. La continua ricerca di qualità e di prodotti differenti non è solo una passione ma è anche un punto fondamentale dell’azienda: oltre la ricetta, la birra deve arrivare al consumatore sempre al massimo della qualità e della freschezza per poter offrire un prodotto costante nel tempo. La produzione di Otus, pur tesa alla sperimentazione e all’innovazione, s’innesta sulle conoscenze acquisite dai birrai nel passato. Alessandro Reali, il birraio di Otus, lo conferma con parole chiare:«Le grandi birre, anche le più innovative, si fondano sulla conoscenza profonda delle tecniche affinate nei secoli, sono figlie della vocazione al metodo, della capacità di progredire, giorno dopo giorno, migliorando ogni dettaglio. È necessario tradurre le esperienze in rigorosi protocolli operativi, trasformarle in etica professionale».

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