Delitto del Gaudio: «Non è stato papà.
Su di lui un accanimento esclusivo»

Tre anni fa l’assassinio di Gianna Del Gaudio, la professoressa accoltellata
nella cucina di casa. Il marito, rinviato a giudizio, è in silenzio stampa. Parla il figlio Paolo.

Saluta dalla finestra della camera da letto al primo piano, abbozzando un sorriso da dietro le sbarre in ferro che ha fatto installare di recente su tutte le porte e le finestre di casa. Ma non esce. Poco dopo, al telefono, si limiterà a dire: «Ci siamo salutati. Fermiamoci al saluto». Dopo anni di dichiarazioni rilasciate ai giornalisti, alla vigilia del terzo anniversario della morte della moglie Gianna Del Gaudio, Antonio Tizzani ha il divieto di parlare con la stampa. Gliel’ha suggerito, anzi forse imposto il suo legale di fiducia, l’avvocato Giovanna Agnelli.

Del resto le dichiarazioni dell’ex ferroviere oggi settantunenne, rinviato a giudizio (la prima udienza sarà il 4 dicembre prossimo) per l’omicidio della moglie – sgozzata la notte tra il 26 e il 27 agosto 2016 proprio nella cucina della casa di piazza Madonna delle Nevi a Seriate dove Tizzani è tornato a vivere dopo che sono stati tolti i sigilli – sono finite agli atti dell’inchiesta: Tizzani non ha mai rilasciato dichiarazioni ufficiali al pm titolare del caso, Laura Cocucci, avvalendosi della facoltà di non rispondere. Ma ha appunto più volte parlato con i giornalisti.

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