Giallo di Seriate, parla Tizzani
«A processo? Dirò che sono innocente»

Due anni fa il delitto Del Gaudio. Il marito della vittima e unico indagato dice:«Gianna mi manca, sono rimasto nella nostra casa».

«Mi manderanno a processo? Ma con quali prove? E comunque sarebbe per me l’occasione per ribadire quanto ho sempre detto, ovvero che sono innocente e che non ho ucciso io mia moglie Gianna». Al telefono da Avellino, dove si trova dal 10 agosto per accudire il novantottenne papà Pasquale, Antonio Tizzani risponde a tutte le domande, anche se il pensiero va alla moglie Gianna Del Gaudio, l’insegnante in pensione di 63 anni sgozzata poco dopo la mezzanotte di due anni fa, nella loro casa di piazza Madonna delle Nevi: «Mi manca, penso a lei ogni giorno e a quelle ultime parole che mi disse: parole banali, quotidiane.

Mi disse: “Vai davanti per l’acqua (nel giardino verso la piazza a innaffiare le piante, ndr), mentre io sistemo la cucina”. Poco dopo l’ho rivista a terra, mentre quell’uomo, incappucciato, scappava». A due anni di distanza e alla vigilia della chiusura delle indagini, l’omicidio resta ancora senza un colpevole: l’unico indagato è proprio lui, il marito, ex ferroviere oggi settantenne, che è sempre rimasto a piede libero.

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