Uccise la moglie Marisa nel garage
Ergastolo confermato anche in Appello

I giudici di Brescia hanno confermato in Appello l’ergastolo per Ezzedine Arjoun, già condannato in primo grado per aver ucciso la moglie e ferito la sorella di lei.

I giudici di Brescia hanno confermato in Appello l’ergastolo per Ezzedine Arjoun, già condannato in primo grado per aver ucciso brutalmente la moglie Marisa Sartori, nel febbraio 2019, nel garage di casa a Curno, e ferito gravemente la sorella Deborha Sartori che tentò di difenderla.

Il tunisino era stato condannato, con rito abbreviato, alla pena dell’ergastolo lo scorso 15 novembre in primo grado. Il 2 febbraio 2019, a Curno, uccise la moglie con otto fendenti, ferendo anche la cognata. Omicidio, tentato omicidio, violenza sessuale, maltrattamenti e porto di coltello l’elenco delle accuse a suo carico. Fu giudicato colpevole in primo grado, con le aggravanti della premeditazione e dei futili motivi, confermate anche in Appello insieme al risarcimento delle parti civili.

Il giudice di Bergamo accolse le richieste dell’accusa, partendo dal massimo della pena con isolamento diurno (lo sconto per il rito, è consistito nel non applicare l’isolamento). Secondo le perizie degli esperti della Procura e della famiglia (parte civile) l’uomo era pienamente capace di intendere e volere. La sentenza di primo grado fu poi impugnata dalla Difesa che aveva riavanzato la richiesta di una perizia psichiatrica, per stabilire la capacità di intendere e volere del 35enne.

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