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Venerdì 14 Giugno 2013
Fisco, il salasso è servito
Vien da ridere, ma c'è da piangere
di Roberto Clemente
Fisco, il salasso è servito. Viene da ridere, ma ci sarebbe da piangere, guardando le date delle prossime scadenze per i martoriati contribuenti italiani. Magari si offenderà se lo chiamiamo genio.
Fisco, il salasso è servito. Viene da ridere, ma ci sarebbe da piangere, guardando le date delle prossime scadenze per i martoriati contribuenti italiani. Magari si offenderà se lo chiamiamo genio. Ma come altrimenti definire chi ha fatto coincidere la data ultima per il pagamento dell'acconto Imu (17 giugno) con la prima rata (o per chi può permetterselo addirittura il saldo) dell'acconto Irpef 2013? Tutto ovviamente in coincidenza con la decurtazione dallo stipendio, col prossimo cedolino di luglio, del saldo Irpef 2012.
Non vi basta? Allora sappiate che, se l'Irpef la pagate a rate, quella successiva scade il 30 giugno. Perché è noto che in 13 giorni si accumulano immani ricchezze. Fin qui abbiamo parlato di lavoratori dipendenti. Se passiamo ai titolari di partite Iva, soggetti a studi di settore, la situazione è ancora più critica: si parla di una proroga della prima rata all'8 luglio, ma ancora non è confermata. Altrimenti anche per loro la scadenza resta fissata a lunedì, 17 giugno.
Nell'attesa - magari la risposta arriverà «tempestivamente», domenica prima di cena - si potranno consolare: a proroga eventualmente acquisita, avranno la prima rata l'8 luglio. E la seconda? Il 16 luglio. Geniale.
Una domanda sorge spontanea: quando i contribuenti avanzeranno qualcosa per tornare a spendere, rilanciando i consumi e facendo ripartire l'economia?
Roberto Clemente
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