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Domenica 23 Giugno 2013
Cadorna, abbiamo un problema
Treni torridi, ma da un lato
Dino Nikpalj
Cadorna, abbiamo un problema. Si è fatta attendere, per carità, ma - suo malgrado - sarebbe arrivata l'estate. Con tanto di solstizio, per intenderci. E succede che, normalmente, le temperature salgono: talvolta in modo persino considerevole.
Cadorna, abbiamo un problema. Si è fatta attendere, per carità, ma - suo malgrado - sarebbe arrivata l'estate. Con tanto di solstizio, per intenderci. E succede che, normalmente, le temperature salgono: talvolta in modo persino considerevole. Eppure i soli a non esservene accorti sembrereste voi di Trenord: e dire che la sede di Cadorna (nulla di principesco, per carità, molto lumbard) dà sui binari dell'omonima stazione, e quindi le torme di pendolari boccheggianti dovreste vederle anche voi. A meno che quelli che viaggiano in direzione Nord tra Brianza, comasco e varesotto, non siano più fortunati dei poveracci che ogni giorno fanno avanti ed indietro sul quadrante Est: Bergamo e dintorni per capirci. Quelli che nell'attesa delle vacanze hanno una certezza: l'aria condizionata c'è andata prima di loro.
E così ad occhio non si sa se torna. Vero che con quel sano pragmatismo lombardo, Trenord non ha mai negato che il 35% dell'attuale parco carrozze fosse semplicemente sprovvisto di aria condizionata causa obsolescenza conclamata, ma che sia tutto circolante da questo lato della regione, ci pare francamente un po' troppo. A meno che pure il restante 65% non abbia qualche problemino. Considerato inoltre che i finestrini non si abbassano di loro, il viaggio quotidiano è una specie di sauna, non allietata dagli appiccicosi (e talvolta lerci) sedili in similpelle che fanno molto pendolare medio. Quello che, se deve aspettare un treno dignitoso, può stare fresco. Anzi no: pure in quello Trenord è in puntuale ritardo.
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