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Martedì 09 Luglio 2013
Puglia, tutto esaurito in spiaggia
C'è la mozzarella Dop, o quasi
di Fabiana Tinaglia
Puglia 2013, in un inizio di luglio ventoso. Alla faccia della crisi qui le spiagge son sempre piene: «Ma signò, per forza, non c'è lavoro e ci resta solo il mare». Il mare cristallino, dove la spiaggia libera è meno affollata di quella privata.
Puglia 2013, in un inizio di luglio ventoso. Alla faccia della crisi qui le spiagge son sempre piene: «Ma signò, per forza, non c'è lavoro e ci resta solo il mare». Il mare cristallino, dove la spiaggia libera è meno affollata di quella privata e dove sfilze di vu cumprà propongono cover per iPhone e coloratissimi occhiali a specchio, ultima tendenza dell'estate.
Questo è il mare dove «cocco bello» è uno strillo registrato «che già qua fa caldo e manca solo urlare», e pure il cocco è pronto in bustine preconfezionate da due euro l'una. Puglia 2.0, dove il parcheggio per la spiaggia più remota è a pagamento e la tariffa la si fa al momento, a seconda dell'accento della parlata.
Arrotondare, si sa, fa parte del gioco della stagione e speri solo che arrivi presto l'ora di pranzo: qui tutti scappano a casa per la pummarola fresca e la siesta. Sopravvivono i turisti, con due albicocche grandi come cocomeri (anche qui il prezzo alla bancarella cambia a seconda dell'accento) mentre rosichi d'invidia per la vicina, una delle poche pugliesi rimaste in spiaggia, che si è portata sotto l'ombrellone tutta la cucina, pane e nutella compresi.
E intanto tu resti lì impalata, tra la sabbia e il mare, consultando la guida e sperando di rifarti nella focaccia di Altamura: le mozzarelle «Chicche del Salento», spacciate per autoctone, hai scoperto poco dopo che erano state prodotte e confezionate a Reggio Emilia. Vabbè almeno non erano blu...
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