Aiuti a famiglie in difficoltà
Iniziative Mia-Comune-Caritas

La crisi economica sta producendo nuove povertà. Per aiutare le famiglie in difficoltà sono state presentate mercoledì 1° aprile due iniziative: entra nella notizia e leggi tutti i dettagli.

La crisi economica sta producendo nuove povertà. Per aiutare le famiglie in difficoltà sono state presentate mercoledì 1° aprile due iniziative.

La prima vede insieme la Mia (Congregazione Misericordia Maggiore), il Comune di Bergamo e la Caritas Diocesana, cui si è aggiunta anche la Banca Popolare di Bergamo. È dedicata a chi abita in città. Si tratta di un Fondo Famiglia Lavoro che prevede interventi di microcredito (si può avere un prestito bancario senza interessi fino a un massimo di 2.500 euro per sopperire a necessità finanziare immediate, da restituire a rate), di accesso ai servizi (le famiglie possono richiedere un contributo economico fino al 50% massimo delle spese sostenute per rette dei nidi comunali - per un massimo di 4 mensilità -, mense scolastiche - per un massimo di 4 mensilità -, trasporti scolastici, centri ricreativi estivi, libri scolastici - per le quote non coperte da altri contributi -, servizi di welfare per figli con disabilità), sostegno all'occupazione (sono previste forme di inserimento lavorativio per attività di utilità sociale, con particolare attenzione agli ultra 55enni, che hanno perso il lavoro e necessitano di un breve periodo contributivo per accedere al sistema pensonistico).

Possono accedere al fondo coloro che nel 2008/09 hanno subìto una riduzione  del reddito da lavoro o la perdita del lavoro per licenziamento per riduzione di personale, scadenza del contratto a termine, chiusura dell'azienda, preavviso di licenziamento oppure che abbiano subito una riduzione dell'orario di lavoro.

Non può accedere al fondo chi ha altre abitazioni di proprietà oltre a quella principale e chi ha un patrimonio nobiliare superiore a 20 mila euro per nucleo familiare.  per l'accesso aol fondo verrfà calcolato l'indicatore del reddito familiare in relazione al numero di componenti.

Il sindaco Roberto Bruni ha lanciato un appello ai cittadini e alle realtà presenti sul territorio perché partecipino al fondo, anche attraverso la devoluzione del 5 per mille. Per il momento sono a disposizione 950 mila euro: 500 mila del Comune, 300 mila della Mia, 50 mila della Caritas e 100 mila della Banca Popolare, come prima adesione esterna. Il presidente dell'istituto di credito, Emilio Zanetti, ha parlato di aiuto nel solco della tradizione perché la Banca Popolare è sempre stata attenta al sociale.

Per informazioni e richieste ci si può rivolgere allo sportello della Direzione servizi sociali ed educativi del Comune in via Legrenzi 31 a Redona (telefono 035.399.880 da lunedì a venerdì dalle 9 alle 12), alle parrocchie, Conferenze di san Vincenzo e Centri d'ascolto della Caritas, agli sportelli sociali della Cgil (035.359.43.82), Cisl (035.32.41.18) e Uil (035.24.78.19) e al patronato Acli di via Mai 4 (035.24.25.26). Notizia anche sul sito www.comune.bergamo.it/fondofamigliaelavoro

La seconda iniziativa, il «Fondo di solidarietà» di Mia e Caritas, è stata fortemente voluta dal Vescovo emerito di Bergamo mons. Roberto Amadei e sarà di supporto a chi vive in provincia, in primis nei paesi della Diocesi.

In questo caso il fondo è di 650 mila euro (300 mila della diocesi, 200 mila della Mia, 50 mila delle parrocchie e 100 mila sempre della Banca Popolare) e le finalità ricalcano quelle della prima iniziativa.

Per accedere ai sussidi le famiglie interessate sono invitate a contattare le realtà presenti nelle loro parrocchie o sul proprio territorio.

Nei criteri di questo secondo fondo si privilegia la genitorialità (genitori con figli), con particolare attenzione alle famiglie numerose. La famiglia deve attraversare un periodo di difficoltà lavorativa: - licenziamento per riduzione di personale e/o dimissioni per maternità etc. - termine del contratto di collaborazione - termine contratto tempo determinato - chiusura azienda - assenza di regolare contratto - essere in cassa integrazione, mobilità - percepire indennità di disoccupazione - avere esaurito gli ammortizzatori sociali.

La famiglia deve avere particolari difficoltà nell'affrontare le spese quotidiane (affitto bollette, spese scolastiche, debiti per acquisto della casa “mutuo”, rate per acquisto auto, mobili). Non deve possedere altre abitazioni, oltre quella principale e relative pertinenze. Devono essere già espletati o in fase di esecuzione tutti i possibili iter di accesso a bonus promossi dagli enti locali. Non deve possedere patrimonio mobiliare (depositi, investimenti etc) superiore ai 20.000 euro.

Elementi importanti per la determinazione dei criteri saranno: il numero dei componenti della famiglia, coabitanti e fiscalmente a carico. Il numero dei componenti della famiglia inabili, disabili, anziani, ammalati, non autosufficienti. Il calcolo del reddito disponibile del nucleo familiare.

La Caritas Diocesana Bergamasca utilizzerà il Fondo secondo tre linee di erogazione per aiutare le famiglie selezionate.
Microcredito: Accensione di un credito bancario a condizioni vantaggiose, sia per la durata della restituzione, sia per le condizioni creditizie. Questa formula intende aiutare le famiglie perché possano superare il periodo di mancanza del lavoro, mantenendo fiducia, dignità e volontà di collaborazione sociale. Vista la previsione di lungo periodo della crisi, la restituzione del credito permetterà ad altre famiglie che entreranno in difficoltà di accedere a questa forma di aiuto.

Sostegno all'occupazione: Proposta, accompagnamento e sostegno a iniziative private e pubbliche mirate a sostenere le attività di utilità sociale e a favorire la nascita di nuovi lavori per persone con particolare disagio lavorativo e familiare.

Assistenza: Intervento diretto «una tantum» a fondo perduto a favore dei bisogni di famiglie con minori, con anziani o disabili a carico, che a causa della perdita del lavoro vivono situazioni di estrema povertà o corrono il serio pericolo di vivere sulla soglia della povertà.

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