La battaglia di mamma Laura
«Rivoglio mia figlia»

La bambina è stata portata in Tunisia dal padre nel 2015. Il 9 gennaio compirà 4 anni «Non la vedo da due anni, le istituzioni mi aiutino».

L’ultimo abbraccio è un ricordo ancora forte. Immortalato in diverse foto. Fissato in una data: il 15 luglio 2015, a Tunisi. Da quel giorno Laura Rota, trentaduenne bergamasca, attende di rivedere la figlia Latifa, il suo sorriso, i suoi occhioni. «Non riesco a capacitarmene: ogni mattina mi sveglio pensando che tutto ciò sia solo un brutto sogno», racconta la donna, ritornando con la memoria a quando questa storia dolorosa è iniziata.

Il 18 aprile 2015 il marito di Laura, Yassine Bahri, si reca al porto di Genova con la figlia della coppia, nata il 9 gennaio 2013. Prende una nave, parte per Tunisi, e da lì non ha ancora fatto ritorno: «Ci siamo sposati nel 2010, abbiamo vissuto a Stezzano, poi la storia è finita. Quando me l’ha portata via ci eravamo già lasciati, avevamo avviato le pratiche per la separazione.

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