Mapello, sfregiati i murales della pace
Vernice nera contro l’accoglienza

Uno sfregio di vernice nera. Vandali sono entrati in azione nella notte tra il 13 e il 14 aprile a Mapello.

E’ stato imbrattato il murale che raffigura il volto di Rigoberta Menchú, premio Nobel per la pace nel 1992, attivista guatemalteca che ha ricevuto il riconoscimento grazie «ai suoi sforzi per la giustizia sociale e la riconciliazione etno-culturale basata sul rispetto per i diritti delle popolazioni indigene». La stessa sorte è toccata all’opera che raffigura un profugo. Il progetto, promosso dalle interparrocchie di Mapello, Valtrighe e Ambivere, si chiama «Dayief», che in arabo significa «ospiti», e ha come simbolo una porta aperta sulla spiaggia di fronte al mare con una nuvola che la varca, tratto da un quadro di René Magritte.

Tutto il percorso partecipativo è stato seguito da Paolo Baraldi, in arte «il baro» (insegna arti visive all’Accademia della grafica di Bergamo), che commenta con amarezza l’accaduto: «Non sempre ci son buone notizie. Questo è ciò che accade nella nostra provincia, in un percorso di arte pubblica partecipata che evidentemente a qualcuno dà fastidio».

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