«Mio fratello è morto in un incidente»
Chiede risarcimento, finisce a processo

Nigeriano rinviato a giudizio con l’accusa di aver denunciato il finto incidente del fratello per ottenere un risarcimento di 175 mila euro da una compagnia.

La vicenda che vede coinvolto C. A. D., nigeriano di 38 anni di Brembate Sopra, inizia quando suo fratello stipula una polizza vita con la compagnia Groupama: in caso di morte la polizza prevede un risarcimento di 175 mila euro ai beneficiari, tra cui c’è appunto il familiare residente nella Bergamasca.

Successivamente C. A. D. si presenta dalla compagnia assicurativa con un atto notorio del giudice di pace in cui dichiara che il fratello è morto il 2 febbraio 2013 in Nigeria, vittima di un incidente stradale. Prima di rilasciare qualsiasi risarcimento, il nucleo antifrode della compagnia assicurativa, tramite investigatori privati, svolge degli accertamenti in Nigeria per verificare la veridicità di quanto raccontato dall’africano. Emergono così alcune presunte anomalie: stando alle contestazioni, la targa del veicolo coinvolto nell’incidente non esisterebbe, alla polizia nigeriana non risulterebbe alcun incidente mortale con vittima il fratello di C. A. D. e anche le pompe funebri locali avrebbero dichiarato di non aver svolto alcun funerale.

È partito così il procedimento penale a carico del nigeriano, che è stato rinviato a giudizio per falsa denuncia di sinistro stradale: nel corso del dibattimento si cercherà di capire se si è trattato davvero di un incidente o di una messinscena.

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