Pappagalli e tartarughe stipati in garage
Gli sequestrano 50 animali, denunciato

Blitz della Forestale in una palazzina a Sotto il Monte: denunciato un cinquantenne. Rischia una multa fino a 200 mila euro.

La scoperta è stata fatta durante una serie di controlli pianificati dal Servizio Cites Territoriale di Bergamo del Corpo forestale. Gli animali sono stati rinvenuti in un garage ammassati in gabbie, voliere e contenitori in spazi ristretti, in mezzo ad escrementi e rifiuti, con acqua e mangimi frammisti ed intrisi di escrementi. Nel garage c’erano 41 pappagalli (tra i quali Amazzone fronte blu, Amazzone dell’Amazzonia, pappagalli cenerini, parrocchetti di Pont Lincoln, conuri della Patagonia, Ara giallo blu, Cacatua ciuffo giallo minore e maggiore, Cacatua piccolo) 2 merli indiani, 4 fringuelli di Giava e 1 parrocchetto monaco; 14 animali non protetti; 8 tartarughe palustri americane e 2 cesene: sono stati tutti sequestrati ed affidati ad una struttura idonea autorizzata.

Il cinquantenne, denunciato alla Procura per maltrattamento di animali, detenzione in condizioni incompatibili con la loro natura e per detenzione di animali protetti dalle norme Cites (quasi tutti sono infatti inseriti negli allegati A e B del Regolamento CE 338 del 1997) in assenza di idonea documentazione di provenienza, rischia, in applicazione della legge 150 del 1992, l’arresto fino a due anni e un’ammenda fino a 200 mila euro.

Secondo il Commissario Capo Amerigo Filippi, responsabile del Servizio Cites Territoriale, «il comportamento del soggetto detentore, unitamente alle condizioni dei luoghi, possono ascriversi nella sempre più diffusa psicopatologia denominata “Animal hoarding”, ossia accaparramento compulsivo di animali; si tratta di una psicopatologia per la quale il disturbo, che può essere confuso con “l’amore per gli animali”, è invece pericoloso al punto da causarne alle volte la morte. I “compulsive hoarders” sono persone che accumulano in modo ossessivo oggetti di ogni specie non riuscendone a disfarsi, nemmeno dell’immondizia. Ad accumunare i domicili degli “hoarders” – prosegue il Commissario del C.F.S. – è la sensazione, per chi vi accede, di entrare in una vera e propria discarica. Spesso, in questi luoghi, le stesse persone non riescono più a vivere poiché gli oggetti ed i rifiuti occupano anche tutte le zone vitali».

© RIPRODUZIONE RISERVATA