Stufe, «Bimby» e piscine fantasma
In cella mago delle truffe su internet

I 5 anni e 4 mesi rimediati lo scorso ottobre non sono serviti da deterrente. Anzi, non appena ottenuta la scarcerazione dagli arresti domiciliari, ha ripreso a fare quello per cui era stato condannato:«bidoni» su bacheche telematiche specializzate in vendite di merce e oggetti di seconda mano.

Un’attività portata avanti impunemente, senza nemmeno servirsi di particolari accorgimenti. Perché il telefono su cui farsi contattare era intestato a lui, così come l’Ip (l’indirizzo identificativo) del computer con cui postava le foto per le trappole e uno dei riferimenti di Poste-pay sul quale farsi bonificare gli acconti dalle vittime.

È incrociando questi dati che i carabinieri di Calusco d’Adda sono riusciti a risalire a Francesco Pastafiglia, lecchese di Brivio, 38 anni, ufficialmente nullafacente. E così, sabato notte, è toccato ai militari della stazione di Villa d’Almè andarlo ad arrestare nella sua abitazione di Villa d’Adda. Truffa è il reato contestato.

Il mago della frode web ne avrebbe messe a segno una settantina in tutta Italia (ma una sola in Bergamasca, precisamente in Valseriana), riuscendo a intascare qualcosa come 30 mila euro. Il modus operandi è identico a quello che gli è costata la condanna sei mesi fa al tribunale di Lecco. Il 38enne postava articoli, come una stufa a pellet, l’elettrodomestico «Bimby» e una piscina gonfiabile, su due siti di compravendite, Subito.it e Kijiji.it (estranei all’inchiesta), e aspettava che qualcuno abboccasse.

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