«Una telefonata e mi è crollato il mondo
Mio figlio Alessandro non c’è più»

Ore 22.30, suona il telefono di Luigi Lecchi. Da quel momento la sua vita non è più la stessa. Dall’altra parte della cornetta c’è un carabiniere che invita Luigi ad andare a Suisio perché il figlio Alessandro, 14 anni, è rimasto coinvolto in un incidente stradale.

Alessandro ha perso la vita. «Mi sono messo alla guida dell’auto e con tanti pensieri in testa sono arrivato sul posto dell’incidente – ricostruisce quelle ore drammatiche Luigi -. Appena sceso dall’auto ho riconosciuto un’amica di mia moglie, la quale mi ha detto con voce tremula: «Il tuo Alessandro è rimasto coinvolto in un grave incidente». Ho capito dalla sua faccia che avevo perso mio figlio. Ho guardato in almeno quattro ambulanze per vedere dov’era mio figlio poi, credo un volontario della Croce Rossa, mi ha detto che era sotto il telo verde, senza vita, vicino all’auto distrutta».

A Luigi Lecchi cade il mondo addosso: «Mi sono inginocchiato, ho alzato il telo e ho pianto. Ho baciato la sua fronte e mi sono sentito mancare. Qualcuno mi ha aiutato ad alzarmi, mi sono ripreso e con un amico sono ritornato a casa e ho dato la terribile notizia a mia moglie Giovanna. È possibile immaginare il suo pianto e la sua disperazione: l’abbracciavo forte, tentando di calmarla, poi è arrivato Andrea. Con lui sono ritornato a Suisio mentre Giovanna è rimasta a casa con dei famigliari».

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