Formigoni a Bergamo:
«Ecco i miei e vostri candidati»

Piove in piazza Vittorio Veneto, il classico temporale di un'estate un attimo in anticipo. «Ma pioveva anche due anni fa nella campagna delle regionali, e abbiamo battuto la sinistra 70 a 30: non dovete perdere nemmeno mezzo punto» urla nel microfono Roberto Formigoni, con toni insolitamente tribunizi. Campagna bagnata campagna fortunata, mettiamola così: ma il comizio del governatore è rimasto in bilico fino all'ultimo, visto che ad un certo punto l'impianto d'amplificazione sembrava aver dato forfait. Poi le cose si sono messe per il meglio, il tempo un po' meno, e Formigoni è arrivato in piazza Vittorio Veneto a sostegno di Franco Tentorio ed Ettore Pirovano, candidati del centrodestra unito in Comune e Provincia.

«SIAMO UN'ALLEANZA VINCENTE»
Strada facendo (fisicamente, visto che c'è scappata la passerella sul Sentierone), il presidente fa il punto della campagna elettorale e benedice ovviamente l'alleanza Pdl-Lega: «Sono sicuro che ci sarà un grande risultato elettorale e di governo, la nostra è un'alleanza vincente». Con tanti saluti a chi magari storce il naso: «È semplicemente fuori dal tempo, e i risultati lo dimostrano». E snocciola «il nuovo ospedale, il rilancio di San Pellegrino, la Brebemi che aprirà i cantieri a luglio e la Pedemontana a dicembre». Tanta carne al fuoco e Formigoni ci aggiunge anche quel treno per Orio oggetto del desiderio assolutamente bipartisan, visto che compare in tutti i programmi elettorali: «Noi a quell'aeroporto ci abbiamo creduto anche quando eravamo i soli: ora dobbiamo lavorare sul versante delle infrastrutture, visto che è arrivata la conferma che i fondi per l'Expo 2015 ci sono tutti». Nota bene, il collegamento per Orio non compare tra le opere finanziate, ma è in una sorta di seconda fascia «ma ci lavoreremo», assicura Formigoni. Poi un passaggio sul futuro dello scalo, alla luce dei timori di un possibile ridimensionamento in chiave Malpensa, tesi più volte sostenuta dal presidente della Provincia, Valerio Bettoni: «Semmai si deve andare verso un suo ulteriore rafforzamento e crescita. E la necessaria razionalizzazione degli scali non significa sacrifici per qualcuno, ma di potenziare tutto in un'ottica di sistema superando gli egoismi localistici». I vertici del Pdl annuiscono: Formigoni arriva accompagnato dal sottosegretario regionale Marcello Raimondi, al Pdl Point lo accolgono i vertici provinciali - il coordinatore Carlo Saffioti e il vice Pietro Macconi - il deputato Giorgio Jannone e il sottosegretario Marco Pagnoncelli, oltre che una nutrita schiera di candidati. Il primo contatto con Tentorio e Pirovano è qui, con toni informali e qualche passaggio simpatico: «La Regione non è solo Milano, e io so quanto avrei voluto portare la sede fuori per accentuare questo aspetto...». Pirovano raccoglie l'assist: «A Caravaggio?» butta lì strappando una risata. «Nella Villa Reale di Monza, ma non è stato possibile» si rammarica il governatore. Dal passato al futuro, cosa farà nel 2010? «Cominciamo a fare questa campagna elettorale... Un riscaldamento? Noi siamo sempre caldi... Ripeto, cominciamo a vincere qui, dopo di che insieme faremo qualcosa». Senza escludere una ricandidatura al Pirellone, così d'acchito.

TENTORIO E PIROVANO ALL'ATTACCO
In piazza Vittorio Veneto Formigoni è atteso da 200 fedelissimi con bandiere Pdl al vento e in prima fila uno striscione su fondo giallo con scritto «Mauro presidente». Sono i fan di Mario Mauro, candidato (uscente) a Strasburgo «che per la prima volta in 50 anni può portare l'Italia alla presidenza del Parlamento europeo» spiega Formigoni. Mauro che il 3 giugno farà tappa alla Fiera di Bergamo. Nell'attesa sul palco c'è anche un'altra euroaspirante, la giovane Lara Comi. L'apertura del comizio è però tutta per i candidati locali. Tentorio sottolinea come «il nostro programma sia attento a quei valori che Formigoni difende da una vita». La famiglia, la socialità, ma anche la sicurezza: «Cose che loro (e indica Palafrizzoni - ndr) non hanno fatto perché condizionati dall'ala rossoverde della coalizione: aiutateci a vincere». Pirovano, invece, la butta sull'identità: «Mandiamo a casa chi si vergogna di essere bergamasco». Con un invito in prospettiva: «La prossima volta in questa piazza dobbiamo essere 10 volte tanti, al sole e finalmente liberi».

«IL MALE STA A SINISTRA» Un auspicio necessario, perché quando Formigoni prende la parola comincia a piovere di brutto. In piazza c'è il Pdl ma anche qualche leghista, come dire che l'alleanza che guida la Regione tiene e che il modello sulla carta è esportabile anche in Via Tasso e Palafrizzoni. Il governatore parte alzo zero verso la sinistra: «Per voi fare politica è il modo per occupare poltrone, per noi stare con la gente». Scalda gli animi con la querelle pendolari: «Con le Ferrovie stiamo facendo un braccio di ferro, e io non ho mai perso a braccio di ferro. Non firmeremo il contratto fino a quando non accetteranno le nostre condizioni». Il che spiega il quasi certo rinvio dei miglioramenti annunciati con l'orario estivo: le parti sono ancora distanti. Poi un passaggio sull'occupazione: «Nessuno sarà lasciato solo: nell'accordo anti-crisi col governo la Lombardia porta a casa 1,5 miliardi di ammortizzatori sociali». Uno polemico sulla casa di riposo: «Non la sta rinnovando il Comune, ma sono i fondi della Regione». Fino alla chiusura elettorale: «Pirovano e Tentorio sono i miei e i vostri candidati». Con toni tra il profetico e il bellicoso, visto che nel frattempo la pioggia e finita: «Avete sconfitto la pioggia, sconfiggerete anche il male che sta a sinistra».

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