In Europa vince l'astensione: avanza il centrodestra

I dati finora disponibili sulle elezioni europee nei 27 paesi dell'Unione sembrano delineare una vittoria dei partiti conservatori o di destra contro i socialisti e le formazioni di centrosinistra, e un forte tasso di astensione. In molti paesi trionfano formazioni euroscettiche o di estrema destra.

GERMANIA Il partito conservatore tedesco (Unione Cdu/Csu) è largamente in testa al voto per le europee in Germania con il 38,5%, secondo le prime stime diffuse alla chiusura delle urne, alle 18. All'ultimo scrutinio per l'Europarlamento, nel 2004, aveva ottenuto il 44,5%. L'affluenza è stata del 42%. Il voto europeo in Germania, prova generale prima delle legislative del prossimo autunno, assesta un duro colpo ai socialdemocratici: secondo gli exit poll infatti la Spd raccoglie appena il 21% dei voti, un calo irrisorio rispetto alle europee del 2004 (21,5%), ma un crollo estremamente pesante rispetto alle legislative di quattro anni fa, quando ottenne il 34,2% dei suffragi.

AUSTRIA Euroscettici ed estrema destra austriaca hanno ottenuto un risultato assolutamente rilevante alle elezioni europee, secondo le prime stime diffuse dalla televisione Orf alla chiusura dei seggi alle 17. Il partito dell'euroscettico Hans-Peter Martin ha ricevuto il 18% delle preferenze, mentre la Fpoe, estrema destra, è cresciuta di oltre sei punti percentuali, al 13%. Il partito conservatore Oevp, con il 29,6% dei voti (meno 3,1%), è largamente in testa, davanti ai socialdemocratici della Spoe (23,7%), in netto calo. I Verdi hanno ottenuto il 9,4% (meno 3,5%) e la Bzoe, altro partito di destra distaccatosi dalla Fpoe, ha avuto il 4,8%.

OLANDA In Olanda si è votato giovedì scorso e il governo - in polemica con la Commissione Ue - ha pubblicato risultati ufficiali nella notte di venerdì, senza attendere la chiusura dei seggi stasera negli altri paesi. Il partito di estrema destra Pvv (Partito della libertà) di Geert Wilders ha ottenuto il 16,9%, classificandosi secondo dietro ai cristiano-democratici del Cda del premier Jan Peter Balkenende (20% contro il 24,4% del 2004) e davanti ai laburisti del PvdA (12,2% contro il 23,6% del 2004). Il Pvv, che partecipava per la prima volta alle Europee, otterrà così quattro dei 25 posti del Parlamento Ue previsti.

IRLANDA In Irlanda si è votato l'altro ieri. Secondo gli exit poll dell'istituto Lansdowne Market Research per la radio nazionale RTE, il Fianna Fail (centro progressista), partito al governo ha raccolto solo il 24% delle preferenze, otto punti percentuali in meno delle ultime amministrative del 2004; il Fine Gael (centro conservatore), principale partito di opposizione, ha ottenuto il 34%, una crescita del 6,5%; anche il partito laburista ha visto un balzo in avanti, con il 17% (+5,5%).

GRECIA Il partito socialista rimonta in Grecia. Secondo i primi exit polls, i conservatori al governo hanno subito una disfatta nelle elezioni europee, mentre gli ambientalisti hanno messo a segno un risultato brillante. I dati di una televisione di Stato e di due emittenti private indicano una vittoria tra il 36% e il 39,5% per i socialisti, attualmente all'opposizione. Escono invece male i conservatori, che hanno ottenuto tra il 30 e il 33% dei voti.

BULGARIA In Bulgaria i socialisti al governo cedono terreno rispetto ai popolari. E' quanto emerge dagli exit polls condotti da Alpha Research, secondo cui il partito GERB del sindaco popolare di Sofia, Boiko Borisov, avrebbe raccolto il 25,5% dei voti. I socialisti del premier Segei Stanishev sarebbero invece al 19,7%.

MALTA A Malta, secondo gli exit polls della Tv pubblica dell'Isola, nelle elezioni europee il Partito laburista, con il 54%, è largamente in testa rispetto al Partito nazionalista (42%), e supera anche la barra della maggioranza assoluta.

CIPRO Si rafforza il partito centrista di Cipro Di.Sy, che che passerebbe dal 28,2% delle europee del 2004 al 35-38% secondo i primi exit polls, ma cresce anche il partito dei Lavoratori (Akel) che sale dal 27,8% al 33-34%. I liberali di Diko sono in calo dal 17% all'11-14%. Il partito socialdemocratico Edek (non presente alle scorse elezioni) sarebbe tra il 9 e il 10%.

SLOVACCHIA Il partito socialista slovacco (Smer) del primo ministro Robert Fico ha vinto le elezioni europee di ieri con il 31% dei voti, che gli dovrebbero garantire cinque seggi a Strasburgo rispetto ai tre dell'ultima legislatura. Lo riferiscono le stime non ufficiali pubblicate dall'agenzia Sita, che premiano anche il partito xenofobo Sns, alleato dello Smer al governo: otterrebbe il 5,39% dei voti, riuscendo ad eleggere un eurodeputato per la prima volta.

UNGHERIA Il partito di destra ungherese dell'ex premier Viktor Orban, Fidesz, avrebbe ottenuto la maggioranza dei voti nelle elezioni europee, raggiungendo il 67% delle preferenze, con un vantaggio schiacciante rispetto ai Socialisti dell Mszp che avrebbero raccolto soltanto il 19%, secondo le prime stime degli exit poll condotti dall'istituto Szonda-Ipsos. Un successo del fronte di destra che avrebbe portato ben l'8% dei voti anche al partito di estrema destra Jobbik, secondo i dati che non sono ancora ufficiali. L'affluenza al voto degli elettori magiari si attesta attorno al 35%, contro il 38,5% del 2004.

BELGIO In Belgio si vota anche per le regionali, e gli unici risultati noti finora sono su queste consultazioni: i cristiano democratici del Cdv raccolgono oltre il 26% dei voti, confermandosi la prima formazione nelle Fiandre. I loro due partner nel governo uscente di liberali e socialisti (Vld e Spa) sono rispettivamente al 14% e al 16%, secondo i risultati parziali della televisione pubblica fiamminga VRT. Il movimento nazionalista fiammingo sembra in piena ricostruzione, con un Vlaams Belang (estrema destra) che perde quasi la metà del suo 24% di voti che aveva raccolto nel 2004 a vantaggio degli indipendentisti dell'Nva (ex alleati del Cdv) e la populista Lista Dedecker, che hanno ricevuto il 12% e il 10%.

SPAGNA, FRANCIA, GRAN BRETAGNA Negli altri grandi paesi exit poll solo nella notte: in Francia l'astensione alle 18 era fra il 58% e il 60%, secondo le stime dell'istituto Opinion Way. In Spagna alle 18 la partecipazione registrata era quasi identica a quella del 2004, ovvero del 33,96%. In Gran Bretagna i risultati saranno noti non prima delle 22.

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