Pedretti il più votato, ma non è eletto
A Strasburgo vanno Di Pietro e Panzeri

La Lega Nord è il primo partito alle elezioni europee: i bergamaschi le hanno attribuito il 32,94% dei consensi con 205.002 voti, contro un la percentuale del 19,39% (1.684.7171 voti) della Circoscrizione di nordovest. Al secondo posto il Pdl con il 29,64% (184.655 voti) e al terzo il Pd con il 16,74%, (104.162 voti). Il successo della Lega è strepitoso: nel 2004 alle europee aveva ottenuto l'11,2% dei voti del nordovest. Forza Italia aveva ottenuto il 24,3% e An il 7,8% (il 32,1% complessivo) nella circoscrizione. Il Pd ottiene nella circoscrizione il 23,04% (2.001.859 voti) mentre nel 2004 con la coalizione ulivista aveva raggiunto il 28,4%. Il Pdl si conferma comunque primo partito europeo nel nordovest con il 33,39% dei voti pari a 2.901.226 voti. Il Popolo della libertà ottiene per l'Europa nel collegio di nordovest 8 seggi, Pd e Lega Nord sono alla pari con 5 seggi, 2 Italia dei Valori e 1 l'Udc. In totale 21 seggi.

Tra i candidati bergamaschi, chi ha ottenuto più preferenze è Roberto Pedretti, della Lega Nord, ma, a meno di un risescaggio nei prossimi giorni, non andrà a Strasburgo. Nella I Circoscrizione sono infatti risultati eletti Gabriele Albertini (Pdl), Magdi Allam (Udc), Francesca Balzani (Pd), Silvio Berlusconi (Pdl) Vito Bonsignore (Pdl), Mario Borghezio (Lega nord), Umberto Bossi (Lega), Sergio Cofferati (Pd) Lara Comi (Pdl), Luigi De Magistris (Idv). Antonio Di Pietro (Idv), Carlo Fidanza (Pdl), Ignazio La Russa (Pdl), Mario Mauro (Pdl), Antonio Panzeri (Pd), Fiorello Provera (Lega), Licia Ronzulli (Pdl), Matteo Salvini (Lega), Francesco Speroni (Lega), Gianluca Susta (Pd) e Patrizia Toia (Pd).

Dei candidati bergamaschi, quindi l'unico che risulta eletto è Pierantonio Panzeri (Pd), di Calusco D'Adda. Per quanto riguarda invece i candidati dei partiti più votati, Lega Nord e Pdl, occorrerà aspettare il calcolo dei «doppioni» e le rinunce dei big nazionali per vedere quali chance saranno date ai candidati locali. Per quanto riguarda le preferenze, il più scelto è Berlusconi, con 33.221 che batte anche Bossi (17.005). Al terzo posto Mario Mauro (9.952 preferenze) e al quarto il primo candidato bergamasco, Roberto Pedretti appunto (9.098). Seguono Toia, la prima per il Pd con 8.247 preferenze, La Russa (Pdl) con 8.113 e il bergamasco Panzeri (Pd) con 6.484.

Restano al palo gli altri candidati bergamaschi. La mannaia del 4% riduce infatti la rappresentanza italiana a Bruxelles a cinque partiti: Lega, Pdl, Pd, Idv e Udc. Per gli altri, il sogno è finito. Cancellate le speranze della candidata di Rifondazione-Comunisti italiani Rosangela Pesenti, candidata indipendente, preoccupata dell'avanzare di un'Europa xenofoba e poco attenta ai diritti delle donne. Fine dell'avventura per Carlo Fatuzzo, dieci anni in Europa grazie ai pensionati. Per Fatuzzo lo sbarramento ha causato l'alt europeo del suo partito: «Non sono scoraggiato» sottolinea e afferma che continuerà a combattere per le pensioni delle donne a 60 anni. Rifondazione si è fermata nella circoscrizione al 3%, pari a 261.147 voti, (13.045 voti in provincia, pari al 2,09%). I pensionati hanno raccolto in tutto 71.177 voti, pari allo 0,81% nel collegio nordovest, 6.281 voti in provincia pari all'1%.

Fuori anche la lista Pannella (2,89%,25112 voti), il Partito comunista (0,74%), Fiamma tricolore (0,64%), Forza Nuova 80,52%), Liberali (0,14%). A destra come a sinistra l'elettorato è pragmatico, poco portato ai distinguo ideologici. La grande sconfitta di questa tornata europea è Pia Locatelli, l'eurodeputata socialista che aveva raccolto in questi anni un successo personale di stima condivisa anche da parte di chi era su posizioni ideologiche diverse. Locatelli, tra i sei deputati europei italiani con il miglior tasso di europresenza e attività, ha raccolto a Bergamo città 1.009 preferenze e 3.688 in provincia. Ha fatto meglio anche di alcuni candidati eccellenti come Di Pietro (Idv, 3.563 preferenze in provincia, 493 in città) e Magdi Allam (Udc, 2.570 in provincia, 564 preferenze in città). Pia Locatelli si è candidata con Sinistra e Libertà, nata dalla scissione di Pannella dalla Rosa nel pugno. Infatti le due formazioni insieme avrebbero il necessario per passare lo sbarramento del 4% (2,1% più 2,89%). Nel 2004 Locatelli era stata eletta nella lista Uniti nell'Ulivo e le aveva lasciato il posto Michele Santoro. E se si fosse candidata col Pd? «Io ho creduto nell'Ulivo - risponde senza esitazioni - non ho mai fatto scelte di comodo ma solo scelte politiche che mi convincevano. In coscienza mi sarei trovata in difficoltà rispetto ad alcune posizioni del Pd. Continuerò a impegnarmi per una sinistra laica e riformista che, purtroppo, vedo penalizzata anche in Europa, con una virata a destra che, per quanto riguarda l'Italia, è una destra più nei fatti che nell'ideologia. Anche l'Idv secondo me è destra. Il dato più rilevante è l'avanzata della Lega».

Passa invece lo sbarramento l'Udc, che ottiene nella circoscrizione di nordovest il 5,29% pari a 460.293 voti mentre in provincia il partito di Casini si attesta sul 5,39% pari a 33.542 voti. «Un buon risultato - commenta il candidato Ezio Maria Reggiani - soprattutto considerate le fughe dell'ultimo momento di alcuni dirigenti storici del collegio. Che non sono però riusciti a portarsi in dote i voti. L'elettore ha rinnovato la propria fiducia al partito. Più che un confronto con il 2004 mi sembra significativo il raffronto con le politiche dello scorso anno, percentualmente un più 25% di voti». Reggiani però non andrà a Bruxelles. «Confesso che speravo in qualche preferenza in più, ne ho ottenute 1.670 in provincia ma in città ne ho ottenute 259. Tuttavia mi sembra che il problema delle preferenze sia generale, anche i grandi leader nazionali non superano il 10% di preferenze espresse. L'elettore italiano si è disabituato a considerare il candidato, guarda solo il simbolo».

Una sorpresa annunciata è il successo della lista Di Pietro-Italia dei Valori che raggiunge il 7,31% a livello di circoscrizione nord-Ovest (635.596 voti) ma in provincia ottiene circa un punto in meno, il 6,34% dei voti (104.162), confermandosi comunque quarto fra i partiti che hanno superato il cancello del 4%. Nel 2004 la lista Di Pietro-Occhetto aveva raggiunto l'1,9% dei consensi con 171.375 voti. «A Strasburgo portiamo 7 eurodeputati - dice Di Pietro - di sicuro De Magistris e Sonia Alfano, gli altri li so ma non li dico». De Magistris è il numero 2 di lista del nordovest, praticamente il numero uno dato che il capolista è lo stesso Di Pietro che non abbandonerà la politica nazionale per l'Europa. La partita dei non eletti si giocherà nei prossimi giorni nelle segreterie.

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