Elezioni 2009 / Pianura
Martedì 09 Giugno 2009
Romano, Lamera sfiora la vittoria
ma si ferma al 48%: parola al ballottaggio
È stato uno scrutinio con suspance fino all'ultimo voto, seguito da tante persone davanti all'ufficio elettorale comunale in attesa dell'ultima sezione arrivata a sancire il verdetto finale. Il risultato del primo turno conferma che anche a Romano è arrivato l'uragano della Lega Nord, che ha preso il 29,24% dei voti, quasi il doppio rispetto ai consensi di lista del 2004. Forza Italia e An nel 2004 avevano totalizzato assieme il 23,1% dei voti mentre questa volta, come Pdl, hanno ottenuto una percentuale del 20,20. L'altro partito uscito dalle comunali di Romano con percentuali a due cifre è il Pd con il 21,54%, che lo colloca come secondo partito a livello locale. Nel polo delle liste centriste a sostegno di Diego Finazzi, «Romano città d'Italia» ha conquistato il 7,23%, seguita da «Unione civica popolare» con il 5,47% mentre l'Udc è al 2,34%.
Tenuto conto che è necessario il ballottaggio, non è possibile fare la ripartizione dei 20 seggi del Consiglio comunale di cui 12 spettano alla coalizione che vincerà tra 15 giorni e otto alle minoranze. Diego Finazzi ed Emilio Tognoli hanno preso più voti come candidati sindaco rispetto alla somma delle liste che li sostenevano, mentre Michele Lamera ha preso l'1,9% in meno rispetto alle sue liste per effetto del voto disgiunto, pari complessivamente a 1.013 voti. La lista civica del sindaco uscente Emilio Tognoli ha totalizzato il 9,66% mentre l'Italia dei Valori ha ottenuto il 4,32%. Le 147 schede bianche e le 210 nulle a fronte di quasi 11 mila votanti sono un dato fisiologico. «Dal nostro punto di vista siamo contenti - dice Diego Finazzi -. Questa elezione comunale è stata molto politicizzata, noi partivano da zero e c'è soddisfazione per il consenso raggiunto e per aver riaperto un dibattito sulla città. Rispetto al ballottaggio io saprei quello che devo fare, ma siamo una coalizione e soprattutto nei prossimi giorni attendo una chiamata da chi è in corsa per il ballottaggio».
Michele Lamera a 35 anni, alla sua prima discesa in campo, ha quasi centrato l'obiettivo al primo turno. Questo è il suo commento: «L'alleanza tra noi e la Lega Nord è stata perfetta, devo dire grazie agli elettori dei nostri due partiti. Al ballottaggio possiamo farcela anche da soli, ma nei prossimi giorni dobbiamo ragionare e non vogliamo chiudere nessun dialogo. La nostra coalizione ha le carte in regola per governare e Mario Suardi, della Lega, sarà il vicesindaco».
Per Emilio Tognoli «questo voto è stato molto caratterizzato partiticamente, e politicamente e confido che per il ballottaggio del 21 giugno ci sia il confronto tra le persone e non tra gli schieramenti. Stasera è assolutamente prematuro parlare di incontri e di eventuali alleanze per il ballottaggio». Michele Lamera deve aggiungere solo un 2% al consenso del primo turno per diventare sindaco di Romano, mentre Emilio Tognoli si trova a dover rimontare quasi 15 punti percentuali al ballottaggio, quando tradizionalmente la percentuale dei votanti cala rispetto al primo turno (83,5%), con l'aggiunta dell'incognita del referendum sulla legge elettorale che si terrà lo stesso giorno del ballottaggio per le comunali. Analizzando il voto da un punto di vista politico, la coalizione Pdl, Lega Nord e Pensionati ha preso il 58,25% alle provinciali (con la Lega Nord che ha totalizzato da sola il 35,62%, pari a 3.444 voti andati a Romualdo Natali, candidato leghista nel collegio di Romano).
Alle comunali la stessa Lega Nord ha preso 656 voti in meno rispetto alle provinciali, mentre il Pd è passato dai 1.606 voti delle provinciali ai 2.054 delle comunali a conferma delle oscillazioni anche consistenti nell'elettorato quando si vota per le elezioni amministrative. La campagna elettorale a Romano continua dunque ancora per due settimane e vedrà Michele Lamera ed Emilio Tognoli giocarsi tutte le carte possibili per conquistare la carica di sindaco. Sempre per la statistica e senza alcuna considerazione politica: da quando esiste questo sistema elettorale, è sempre diventato sindaco di Romano al ballottaggio il candidato che al primo turno aveva preso più consensi. Giuseppe Longhi prima ed Emilio Tognoli poi, nel 2004.
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