Due ballottaggi e uno spareggio
Bergamasca ancora alle urne

Ballottaggi ad Albino e Romano di Lombardia e uno spareggio ad Arcene. A quindici giorni di distanza dalla prima chiamata alle urne i 31.639 elettori dei tre paesi bergamaschi (rappresentano il 3.78% della popolazione dell'intera Provincia) sono riconvocati per decidere sul loro futuro amministrativo.

I seggi sono aperti domenica dalle 8 alle 22 e lunedì dalle 7 alle 15. Per il ballottaggio è sufficiente tracciare un segno nel rettangolo dove compare il nome del candidato prescelto. Dopo il secondo turno è eletto sindaco il candidato che ha ottenuto il maggior numero di voti validi. In caso di parità diventa sindaco il candidato collegato con la lista o il gruppo di liste che ha conseguito la maggiore cifra elettorale complessiva ovvero la somma più alta dei voti validi riportati in tutte le sezioni del Comune dalla lista o dalle liste affiliate. A parità di cifra elettorale è proclamato sindaco il candidato più anziano d'età

Ad Albino (14.859 elettori) la sfida si gioca tra Davide Carrara, sostenuto da Lega e Pdl e in vantaggio al primo turno col 41,12%, e Luca Carrara, appoggiato dalle civiche «Per Albino: progetto civico» e «Per la Valle del Lujo» usciti dalla prima consultazione del 6 e 7 giugno con il 40.03% delle preferenze. Aghi della bilancia sono quel 15.01% che al primo turno ha votato l'ex sindaco Piergiacomo Rizzi e quel 3.85% che si è invece indirizzato su Antonio Valentino Nicoli. Inoltre c'è da considerare il 23,1% degli aventi diritto al voto che non si sono presentati al primo turno e che possono scegliere di astenerso anche questa volta o di votare per il ballottaggio.

A Romano di Lombardia (13.130 elettori) la gara è invece aperta tra Michele Lamera, sostenuto da Pdl e Lega Nord, che ha raggiunto il 48,35% dei consensi al primo turno, ed Emilio Tognoli, sostenuto dalla sua lista civica, dal Pd e dall'Italia dei Valori, che ha raccolto il 36,01% dei voti nella prima tornata di domenica e lunedì scorsi. A decidere il destino del Comune della Bassa il 15.64% che quindici giorni fa aveva barrato il nome di Diego Finazzi e poi quel 16.9% che agli inizi di giugno non è andato a votare.

Si parla invece di spareggio ad Arcene. Di fatto, essendo un Comune con un numero di abitanti non superiore ai 15.000 abitanti, per il Testo Unico degli Enti (Tuel) è proclamato sindaco il candidato chi ottiene al primo turno il maggior numero di voti. Però, caso rarissimo, ad Arcene è capitata una sorprendente parità tra Cristian Invernizzi, segretario provinciale della Lega Nord e candidato della lista Lega Nord-Pdl, e Giuseppe Foresti, candidato della lista «Insieme per Arcene» ed assessore ai Lavori pubblici uscente. Entrambi hanno ottenuto 1.492 voti a testa. Un caso che il Tuel ha previsto: «In caso di parità di voti - recita l’articolo 71 - si procede ad un turno di ballottaggio fra i due candidati… In caso di ulteriore parità viene eletto il più anziano di età».

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