Quel -6 annullato
e presto a duello

Come cambiano le prospettive in otto giorni. Tra Bologna e Verona l’Atalanta ha annullato i sei punti che la separavano dalla Sampdoria e dal settimo posto che vale un biglietto per l’Europa League 2018/19.

Nerazzurri in gran spolvero (1-0 in casa dei rossoblù e 5-0 al Bentegodi, risultati inframezzati dalla sconfitta per 2-0 a Torino nel recupero di mercoledì scorso contro la Juve, ma non è uno scandalo) e blucerchiati in crisi (stracciati per 4-1 a Crotone e poi per 5-0 a Marassi dall’Inter). Se pensiamo che martedì 3 aprile si giocherà proprio il recupero tra Atalanta e Samp, a Bergamo, sembra la sceneggiatura perfetta di un film da tutto esaurito al botteghino, con Gasp e i suoi uomini candidati all’Oscar. La trama lascia intendere sviluppi trionfali, ma tocchiamo ferro e gustiamoci il momento lasciando che le immagini del lungometraggio del campionato regalino altrettante emozioni già alla ripresa dopo la sosta per le nazionali, quando – sabato 31 – arriverà l’Udinese (ancor più in crisi della Samp, alla luce di cinque sconfitte di fila).

I valori espressi dalla stagione in questo anticipo di primavera dei nerazzurri parlano chiaro e i due 0-5 di ieri, con i loro esiti opposti, sono un lampo di genio degli dei del pallone che curano la regia di questa serie A così elettrizzante nella lotta per le ultime piazze continentali. Gasperini l’aveva detto: le carte si rimescoleranno. È quello che sta succedendo. Ma siamo sinceri: chi, prima delle ultime due trasferte, con l’Europa lontana sei punti e le perplessità su una squadra che non sfruttava a dovere le occasioni da rete, si aspettava tanta grazia come la scorpacciata di ieri, sia pure con la complicità di un Verona stordito dal gol subito a freddo? È il bello del calcio, questo lo sappiamo.

Ilicic che trascina i compagni e sigla una tripletta, Gomez che torna al gol (due volte, una negata dal Var) e Petagna che regala assist e sorride come nei giorni migliori ridanno vigore alla fiducia in questa squadra che vuole riprendersi a tutti i costi la scena «rubatale» da un Borussia Dortmund solo più scaltro (ed eliminato al turno successivo dal Salisburgo).

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