Una valanga rosa
che ricorda gli anni ’70

L’Atalanta riposa? A tener desta la domenica ci ha pensato un’altra signorina terribile, una cittadina che doma i pendii d’alta quota come e meglio di una sciatrice montanara. Sofia Goggia non finisce di stupire. Quest’anno la campionessa di Bergamo ci spinge su un’altalena di emozioni alternando un’uscita di pista a un bronzo, un decimo posto a un trionfo, che, completato da un podio tutto azzurro (Federica Brignone seconda e Nadia Fanchini terza), è persino storico.

Perché Sofia è la prima bergamasca, uomini compresi, ad aver vinto tre gare di Coppa del Mondo e perché mai prima di ieri (a Bad Kleinkirchheim, in Austria) in discesa libera l’Italia delle donne aveva centrato una tripletta. Era già successo il 19 marzo scorso ad Aspen, in Colorado, ma nel gigante: 1ª Brignone, 2ª Goggia, 3ª Marta Bassino. E forse aveva ragione Ninna Quario, commentando quell’exploit: «Sono ragazze fenomenali. Questa è la vera Valanga rosa, più della nostra». Quario, con Daniela Zini, Claudia Giordani e la selvinese Paoletta Magoni (unico oro olimpico bergamasco della storia, nello slalom di Sarajevo 1984) aveva portato il team alla ribalta nei primi anni Ottanta (e più tardi arriverà un’altra selvinese, Lara Magoni).

Ma la squadra femminile di oggi per l’importanza dei risultati richiama più la Valanga azzurra, quella dei maschi guidata dal ct Mario Cotelli negli anni Settanta: Gustav Thoeni, Pierino Gros, Erwin Stricker, Helmuth Scmalzl, Tino Pietrogiovanna. E, non ultimo, il leffese Fausto Radici, che partecipò a due triplette di slalom: nel 1975 a Garmisch, in Germania (terzo alle spalle di Gros, 1°, e Thoeni, 2°), e l’anno dopo a Madonna di Campiglio (primo davanti a Gros e Thoeni). Ieri abbiamo rivissuto una domenica bestiale, per dirla alla Concato. Pazzesca, ha commentato Sofia, che ha condito di parole nobili la sua gioia: «Il terzo posto di Nadia (in passato bloccata da seri infortuni e sorella di Elena, che è gravemente malata e nei giorni scorsi ha annunciato di doversi fermare, ndr) vale più della mia vittoria per tutto quello che ha passato». Questi momenti preparano le ragazze e tutti noi a un’Olimpiade invernale (il via il 9 febbraio a Pyeongchang, in Corea del Sud) carica di aspettative. È o non è la nuova Valanga rosa?! E allora si scateni e travolga tutto.

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