Cambia look
il Pozzo Bianco

Addio alla vecchia birreria di via Porta Dipinta, in Città Alta, meta di generazioni di giovani. E' stata rimpiazzata da qualche settimana dal nuovo ristorante bar Pozzo Bianco. Il restyling ha completamente trasformato il locale e la metamorfosi non poteva essere più totale: del vecchio Pozzo Bianco, con i suoi rustici banconi di legno, sono rimasti solo il nome e la struttura portante.

Il nuovo locale ha un'impronta newyorchese, con ambienti elettrizzanti e ipermoderni, dove domina il bianco e il rosso, e un'atmosfera elegante, condita però da un pizzico di ironia. Evidente in alcune scelte d'arredo, come la gigantesca sedia rossa, copia di un pezzo da design, che si libra sui tavoli come una grande scultura concettuale. “Abbiamo voluto portare a Bergamo un nuovo concetto di bar-ristorante, raccogliendo idee nei locali di tutto il mondo, ma integrandolo con la storicità dell'ambiente”, spiega Ivano Traina, bergamasco, contitolare insieme a Marco Schiavone, direttore del locale, che ha alle spalle esperienze in locali milanesi e come chef all'estero.

Non mancano, infatti, riferimenti alla struttura originale vecchia di secoli, nei motivi affrescati che affiorano qua e là e nei tanti elementi in pietra (volte e nicchie) valorizzati dal recupero. Un marchio di fabbrica a cui i titolari non hanno voluto rinunciare. La cucina, capitanata dal giovane chef Gianluigi Bassani, bergamasco con esperienze a Londra, è sostanzialmente mediterranea, ma si colora di tinte esotiche con alcune proposte originali e piatti particolari, come quelli a base di carne di coccodrillo, zebra, canguro e bisonte.

Spazio anche al pesce fresco, dagli antipasti ai secondi. Selezionate le materie prime, con ampio uso di ortaggi e verdure. Il locale punta molto anche sull'happy hour del barman Cristian, che utilizza per i suoi cocktail ingredienti originali quali il vermouth Antica formula di Torino per il Negroni, il gin Hendrix e il rum Zapata, e l'erba Buena originale di Cuba per il Mojto. Nella roccaforte della tradizione, dunque, una scelta di rottura con gli stilemi più classici. Ora si attende la risposta del pubblico bergamasco.

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