I vini di Eligio Magri
esaltati dai piatti del Balicco

Un prodotto degustato insieme a chi lo produce ha tutto un altro sapore. Questo il senso della serata organizzata al ristorante Balicco di Bergamo, che, tra i tanti vini acquistabili nella bottega delle spezie e vineria del ristorante, ha deciso di dedicare un'intera serata a quelli di Eligio Magri, dell'omonima azienda di Torre de' Roveri.

Ben disposti su un tavolo all'ingresso i protagonisti della serata: l'Igt Rosso della Bergamasca Patrizio 2008, purosangue dal gusto corposo; il Rosso Igt Elogio 2008, fuoriclasse vincitore del concorso “Merlot e Cabernet insieme”; il Passito Rosso Torre de' Roveri Autunno, vitigno Moscato di Scanzo 100% e lo Spumante Brut Metodo Classico, che sorseggiamo per aperitivo. Ottimo il servizio del sommelier Elio Cassarà sotto la supervisione di Ornella Sironi.

Prima portata, gnocchetti di patate vitelotte alle verdure; ottimo il piatto e ottimo il vino, il Patrizio, forse troppo deciso per un piatto così delicato. Abbinamento molto riuscito invece tra l'Elogio e il Coq au vin, ambedue dotati di caldi aromi perfettamente compatibili. Discutendo con Eligio Magri ci rendiamo conto della grande passione che nutre per il proprio mestiere. Un uomo semplice, diretto, che non scende a compromessi per arrivare a produrre vini di grande qualità.

In totale circa 100 mila bottiglie, che non vanno alla grande distribuzione ma nelle “Carte” di ristoranti affermati, tutti ben frequentati perchè lavorano bene. Che i vini di Eligio Magri siano fatti con il cuore lo si capisce anche dall'intenso profumo dell'Autunno, passito piacevolmente dolce ma mai stucchevole, ottenuto dopo anni di esperimenti e lavoro in cantina, abbinato ad una torta al cioccolato con salsa alle mandorle.

E lo si sente anche nella grappa di Moscato, da vinacce di Moscato giallo, a detta di tutti i commensali – primo fra tutti Andrea Pesenti, noto buongustaio - fra le migliori che abbiano mai assaggiato. Una serata piacevole, che ha dato un significato tangibile all'espressione, significativa anche se abusata, “mettere il cuore in ciò che si fa”, espressione che si ritrova chiaramente nello sguardo vivo di Magri quando parla del suo vino e dello chef Jean Dominique Verdier quando cucina i suoi piatti.

Roberto Vitali

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