Tre medaglie d'oro
ai vini «Il Cipresso»

Poco più di quattro ettari di vigneto sulle soleggiate colline di Scanzorosciate (il Comune alle porte di Bergamo celebre per il suo splendido vino passito, il Moscato di Scanzo Docg): l'azienda agricola «Il Cipresso» ha una produzione limitata di alta qualità.

Poco più di quattro ettari di vigneto sulle soleggiate colline di Scanzorosciate (il Comune alle porte di Bergamo celebre per il suo splendido vino passito, il Moscato di Scanzo Docg, la più piccola Docg italiana): l'azienda agricola «Il Cipresso» si caratterizza per una produzione limitata di alta qualità.

«In totale - afferma la titolare Angelica Cuni - siamo intorno alle 15-16mila bottiglie tra Valcalepio bianco, Valcalepio rosso, Valcalepio rosso Riserva e Moscato di Scanzo. Facciamo poche bottiglie ma le vogliamo fare al massimo della qualità».

I fatti stanno dando soddisfazione anche nel settore enologico ad Angelica Cuni, presidente del Consorzio Moscato di Scanzo Docg, da anni alla guida di una importante azienda meccanica. È notizia recente che i suoi tre vini presentati al 51° Concorso enologico nazionale di Pramaggiore hanno sbaragliato il campo, meritando tutti il diploma di medaglia d'oro.

Si tratta del Valcalepio Rosso Doc Dionisio 2009, del Valcalepio Rosso Riserva Doc Bartolomeo 2007 e del Moscato di Scanzo Docg Serafino 2008. Un vero en plein di medaglie. Non solo. I vini dell'azienda Il Cipresso hanno meritato anche il premio speciale regionale «Oscar d'Argento Pramaggiore».

Il Moscato Passito di Scanzo Docg è vino rarissimo, deriva da un vitigno autoctono coltivato in soli 31 ettari nel Comune di Scanzorosciate. Un vino dalla forte personalità, da vendemmia tardiva e uve appassite su graticci minimo 21 giorni. Un Moscato rosso dalla spiccata personalità, ancora poco conosciuto fuori dalla Bergamasca ma che affascina appena assaggiato.

L'azienda Il Cipresso ha comunque compiuto progressi continui anche nella preparazione dei Valcalepio Doc, in particolare quello Rosso e quello Rosso Riserva, come ha dimostrato il premio ricevuto al Concorso enologico di Pramaggiore (Venezia).

Roberto Vitali

© RIPRODUZIONE RISERVATA