«Mille sapori»
25 adesioni

L'iniziativa dei “Ristoranti dei Mille…sapori” è stata messa in campo per la seconda volta dalla Camera di Commercio. Lunedì sera c'è stata la presentazione ufficiale dell'edizione 2013 nella sede dell'Azienda Bergamasca Formazione. La prima cosa balzata agli occhi è la drastica riduzione dei partecipanti rispetto allo scorso anno: 25 ristoranti soltanto contro i 67 del 2012. L'iniziativa – come noto – punta sull'utilizzo di materie prime locali (il cosiddetto “chilometro zero”) per preparare un “menù della tradizione” o un “piatto della tradizione”, con prezzo fisso tutto compreso. L'attenzione è stata per le esigenze dei turisti, affinchè possano trovare con facilità e provare la cucina del territorio.

I “Ristoranti dei Mille…sapori” sono stati selezionati dalla Camera di Commercio in base a un regolamento che fissa requisiti di qualità minimi e propongono un'offerta gastronomica basata sulla cucina bergamasca a prezzo stabilito. Sono stati presentati dal segretario generale della Camera di Commercio, Emanuele Prati e dal funzionario Andrea Locati. Sono intervenuti i presidenti delle due associazioni di ristoratori, Petronilla Frosio per Ascom e Roberto Amaddeo per Confesercenti. «Con questa iniziativa – hanno detto – ci si propone di valorizzare la cultura gastronomica e le produzioni locali, ma soprattutto rispondere all'esigenza dei visitatori che non conoscono l'ospitalità del territorio». E Bergamo ha molto da dire anche su questo fronte, come ha poi spiegato la storica della cucina Silvia Tropea Montagnosi.

Come mai questo drastico ridimensionamento dei partecipanti: dai 67 dello scorso anno ai 25 di quest'anno? Non vogliamo pensare dipenda dai 100 euro che il ristoratore deve pagare per partecipare o dall'obbligo di seguire un breve corso formativo sulla tradizione gastronomica orobica. Molto probabilmente una parte dei ristoratori non ha trovato soddisfacente, in termini di incassi, l'iniziativa dello scorso anno e quindi ha deciso di non partecipare. Un vero peccato, però, perché insistere sui menù e le materie prime locali è una esigenza importante come supporto del turismo. Una iniziativa così non la si dovrebbe intendere come mezzo per fare cassetto ma un modo per promozionare il territorio, quindi un investimento per il futuro. Evidentemente la congiuntura economica sfavorevole ha prevalso anche sulle più buone intenzioni e sulle programmazioni a lungo termine.

Ricordiamo quindi e segnaliamo questi 25 paladini della bergamaschità in cucina: a Bergamo, Agnello d'Oro, Antico Ristorante del Moro, Il Gourmet, La Ciotola, Roof Garden, Sant'Ambroeus; ad Albino, Moro; ad Alzano Lombardo, Al km zero; a Bossico Miralago; a Clusone, Ambra; a Endine Gaiano, La Romanella; a Fonteno, Panoramico; a Lovere, La Marina del Porto; a Madone, L'Agrodolce; a Mapello, Bolognini; a Orio al Serio, Le Stagioni; a Osio Sotto, Papa; a Ponteranica, Falconi; a Presezzo, Settecento; a Riva di Solto, Miranda; a Sant'Omobono Imagna, Posta; a San Paolo d'Argon, La Faraona; a Trescore Balneario, Della Torre; a Treviglio, Al D.; a Villongo, Cadei.

Per ogni altra informazione: www.bg.camcom.gov.itristorantideimillesapori

La presentazione dell'iniziativa per il 2013 ha coinciso anche con la dimostrazione pratica di un menù bergamasco. Hanno collaborato quattro dei 25 ristoranti aderenti oltre a studenti e docenti del Centro di via Gleno. Diego Pavesi del ristorante Della Torre di Trescore ha preparato “Piccoli capù con fonduta di Taleggio e tartufo nero bergamasco”; Giuliano Rinaldi della Trattoria Bolognini di Mapello ha preparato “foiade con loanghina, rosmarino e formaggella del Monte Bronzone”; quindi Bruno Arrighetti del ristorante Miralago di Bossico ha proposto “guancetta di vitello al Valcalepio con polenta di farina bramata della Bergamasca”; infine Marco Falconi della Trattoria Falconi di Ponteranica ha concluso con la “rossumada al Moscato di Scanzo”.

I piatti sono stati spiegati da Silvia Tropea Montagnosi, che ha lavorato a stretto contatto con gli chef per definire ricette che si rifacciano alla più pura tradizione orobica. Hanno collaborato con loro prodotti l'Associazione Panificatori (che ha offerto il pane tipico Garibalda), il Consorzio Tutela Valcalepio e il Consorzio Moscato di Scanzo che hanno messo a disposizione i vini in abbinamento e Bracca Acque Minerali.

Roberto Vitali

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