Spagna e Italia
fan felici i buongustai

Per una volta gli amici-nemici del Real Madrid o del Barcellona sono passati in secondo ordine, Messi e compagni non sono stati oggetto di discussione. Sul tavolo c'era ben altro – e tanto – di cui parlare e da degustare…

Pieno successo – per la qualità ed anche varietà delle proposte – della serata organizzata alla Trattoria Falconi di Ponteranica dalla Associazione produttori e amici del Moscato di Scanzo, in collaborazione con l'Adid-Associazione degustatori italiani distillati (di cui è governatore per la Bergamasca Marco Falconi) e la Fenice srl, azienda di Grassobbio che da anni importa prodotti spagnoli di alta qualità (prosciutti, salumi, formaggi, vini e quant'altro di buono si produce nel Paese iberico), rappresentata da Sonia Crespi.

Il risultato: cucina spagnola abbinata a vini italiani, in particolare a quelli prodotti a Scanzorosciate, per concludere con i noti distillati iberici (dal Fundador al Carlos I allo Sherry). E per non lasciarsi scappare nulla, ecco alla fine spuntare le piccole golosità della Pasticceria Sofia di Boltiere, che fa parte della Associazione di Scanzorosciate,  guidata da Frida Tironi, vicepresidente il sommelier Renato Rovetta.

Il menù va citato per imparare alcuni termini spagnoli. Per antipasto i saluti iberici, il “Lomo embuchado” (lombata di maiale speziata), Chirzo (caratteristico salame della penisola iberica), Cecina de leon (coscia di manzo affumicata) e soprattutto il celebre Pata Negra Bellota (il prosciutto crudo iberico proveniente da allevamento di suini allo stato brado, che si nutrono di ghiande e di altri prodotti del bosco, con 38 mesi di stagionatura, una delizia). Marco Falconi vi ha aggiunto i suoi peperoni scottati, le cipolline in agrodolce e la sua giardiniera fatta in casa. Come piatto caldo è stato servito un filetto di merluzzo di golfo di Cadiz all'andalusa, con tortilla di patate e cipolla. Un po' salato, ma i numerosi vini a disposizione hanno  contribuito a pulire in fretta il palato.

Si è passati poi alla degustazione di tre formaggi spagnoli: il Manchego (con latte di pecora della Mancha, sei mesi di stagionatura), l'Idea Zabal (solo latte di pecora, affinato nei Paesi Baschi), Cabrales (erborinato naturale delle Asturie, preparato con tre tipi di latte: capra, pecora e mucca). In abbinamento Falconi ha proposto le sue marmellate fatte in casa. Per i vini ci è sbizzarriti tra i rossi prodotti a Scanzorosciate dai soci e il Moscato di Scanzo.

A proposito di vini, si era cominciato con una serie di bollicine interregionali, a cominciare dal nuovo nato “La mia cuvée Prosecco”, un extra dry curato personalmente e firmato dall'enologo Giuseppe Bassi di Cremona, da sette anni enologo anche dell'azienda La Brugherata di Scanzorosciate, che ha scelto partite di uva delle migliori zone di Valdobbiadene per fare un Prosecco tutto suo da mettere in commercio con il suo nome.

Una bella esperienza. Altre “bollicine” assaggiate con piacere il Brut della stessa Brugherata, il “Proemio Brut Franciacorta Docg” di una nuova piccola cantina guidata da due giovani promesse, Alberto Foresti e Simone Masina (la cantina si trova a Adro), il Nebbiolo Rosé Spumante Metodo Classico (36 mesi sui lieviti) dell'azienda Poderi La Collina di Dogliani (Cn).  Inoltre sono stati serviti in degustazione vini rossi e soprattutto il Moscato di Scanzo delle aziende La Brugherata, Savoldi, la Corona e La Bironda. Come sempre tempestivo e impeccabile il servizio garantito da Marco Falconi e i suoi collaboratori. Ecco perché – vista la quantità degli spunti offerti dalla cena – non si è parlato né di Messi, né del Barcellona, né di Josè Mourinho.

Roberto Vitali

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