A Lallio cuochi
da tutto il mondo

Nell’anno in cui l’Expo porta a Milano le cucine di oltre 150 Paesi, l’ Agnelli Cooking Lab di Lallio riunisce e incontra gli chef ambasciatori delle eccellenze culinarie italiane nel mondo.

Ancora una volta quindi l’Agnelli Cooking Lab, il centro di ricerca per i materiali e gli strumenti di cottura di Pentole Agnelli, diventa il fulcro della cultura enogastronomica italiana.

«Cucina italiana nel Mondo», questo il nome del Forum che ha riunito nella cucina di casa Agnelli 120 cuochi provenienti da ogni latitudine e membri del network ITCHEF – GVCI, che lavorano in oltre 70 Paesi esportando il meglio della tradizione culinaria del Made in Italy.

A fare gli onori di casa ai 120 cuochi italiani giunti da tutto il mondo, il presidente di Pentole Agnelli, Baldassare Agnelli, insieme a Maurizio Di Dio e ad alcuni degli sponsor della giornata, Longino&Cardenal (che ha fornito fra gli altri la carne e i gamberi utilizzati nella cena), il Consorzio Grana Padano, l’azienda agricola Salera e Cantine Ferrari. Tutte aziende leader che hanno voluto fare o un omaggio ai cuochi italiani che nel mondo tengono alto il valore, anche culturale, della nostra cucina.

Poiché Pentole Agnelli non solo è l’azienda leader nella produzione degli strumenti di cottura in alluminio, ma è parte importante della storia dell’alluminio in Italia, i 120 chef hanno avuto l’occasione di visitare non solo la fabbrica ma anche il museo dell’alluminio dove si ripercorre la storia industriale della famiglia profondamente intrecciata a quella del nobile metallo.

Un percorso che trattandosi di chef non poteva non finire che in cucina. Un menù esclusivo realizzato da quattro grandissimi cuochi: Tano Simonato alla postazione degli antipasti, 1 Stella Michelin; ai primi piatti Chicco Cerea, 3 Stelle Michelin; ai secondi Matteo Scibilia, citato sulla guida Michelin e al dolce Claudio Sadler, 2 Stelle Michelin. «Più di un incontro - sottolinea Baldassare Agnelli - è uno scambio culturale tra eccellenze. E per noi rappresenta prima un arricchimento, poi una sfida verso la realizzazione di strumenti di cottura ad hoc».

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