Albano S. Alessandro:
ecco il ristorante «Al 24»

«Uno non può pensare bene, amare bene, dormire bene, se non ha mangiato bene». Questa frase della scrittrice inglese Virginia Woolf apre il menù del nuovo ristorante «Al24» di via San Giovanni Bosco 24 (da qui il nome del nuovo locale) ad Albano Sant’Alessandro.

Il coraggio di questa nuova apertura (perché un po’ di coraggio ci vuole per aprire oggi un nuovo ristorante) è stato preso da due giovani fratelli, Mirco, (23 anni, cuoco con la passione della musica e disc jockey per hobby) e Manuel (26 anni, cameriere e barman), che di cognome fanno Lai. Il mestiere lo hanno imparato, oltre che a scuola, da papà Cesare, di origine sarda, cuoco professionista da sempre, sposato alla bergamasca Fausta Pizzocolo: entrambi i genitori sono disponibili a dare una mano ai figli quando c’è bisogno. Anzi, papà Cesare resta per ora un professionista fondamentale in cucina, una scuola sempre importante.

Il locale (una bomboniera tutta bianca, dal tovagliato alle sedie griffate, così come l’illuminazione a soffitto, tutto studiato nei minimi particolari) è aperto dallo scorso mese di maggio e già sono arrivati incoraggianti risultati. Per trovarlo la prima volta meglio affidarsi al navigatore, ma comunque occorre superare l’abitato di Albano Sant’Alessandro lungo la Strada Statale del Tonale: via San Giovanni Bosco è una parallela della Statale voltando a sinistra. Una volta “scoperto” sarà facilissimo tornarci (il ristorante ha una seconda entrata anche sulla pista ciclabile della Strada Statale). Una quarantina di posti all’interno, 20-25 all’esterno, cucina a vista.

Qui domina la cucina di pesce,piatti della tradizione mediterranea ma un poco rivisitati dall’abilità dello chef, con l’obiettivo sacrosanto di rispettare la stagionalità degli ingredienti e la loro piena riconoscibilità all’assaggio. Il menù non è lungo, come è giusto che sia per piatti preparati al momento (nell’attesa vi sarà servito uno stuzzichino con una flute di Prosecco offerti dalla Casa) ed è visibile sul sito così come la lista dei vini (www.al24ristorante.it).

Mi piace ricordare dei superbi gnocchi di patate al nero di seppia serviti con calamaretti tagliati a julienne, pomodorini e olive taggiasche. Molto consigliabile anche il tonno in crosta di pistacchi con marmellata di mirtilli, per non parlare (per chi va matto per i crostacei) della catalana di crostacei con pinzimonio.

E perché tralasciare la tempura di gamberi con salsa di soia e zenzero fresco o le tagliatelle al branzino e funghi cardoncelli? I patiti della carne troveranno “fiorentine” e filetti preparati “a modo”. Ma faccio prima a rimandarvi al sito, per farvi venire l’acquolina del desiderio. Anche i dolci sono opera dello chef e vengono integrati ogni settimana. Quanto ai vini, la lista non è lunga ma meditata, divisa per regioni.

Si servono anche vini di qualità a bicchiere, inoltre qui si pratica più che volentieri il «take way» della bottiglia: se non la finite tutta, ve la tappano volentieri e ve la portate a casa per berla quando vorrete. Prezzo per una pasto completo di quattro portate 45-50 euro. Per i cosiddetti “pranzi di lavoro” c’è una lista a parte, con minore possibilità di scelta e prezzi limati.

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