Arte e formaggi all’ex monastero di Astino
La mostra a ottobre, è un evento Expo

Sarà l’evento Expo per Bergamo: un mese di iniziative nel suo gioiello ritrovato, l’ex monastero di Astino.

Un mese in cui, innanzitutto, protagonista sarà la millenaria tradizione casearia orobica, ovvero le nove dop che fanno della Bergamasca la «Capitale europea dei formaggi»: Taleggio, Salva Cremasco, Quartirolo, Grana Padano, Gorgonzola, Bitto, Provolone Valpadana, Formai de mut e Strachitunt, a cui si aggiungono altre eccellenze, ovvero i «Principi delle Orobie» Bitto Storico, Branzi Ftb, Agrì di Valtorta, Stracchino, formaggi di Capra orobica.

Solo formaggi? No, anche opere d’arte, da esporre in una mostra (dal 1° al 31 ottobre) accanto ad altri capolavori d’arte figurativa. Questo il concept presentato, nello spazio Coldiretti di Expo a Milano, in occasione della conferenza stampa del progetto «Forme. Bergamo capitale europea dei formaggi», ideata dall’associazione «San Matteo-Le Tre Signorie» di Branzi e patrocinata, tra gli altri, dalla Camera di commercio di Bergamo.

«Questa mostra è un azzardo assoluto - ha esordito Massimo Donà - un unicum mai realizzato che farà dialogare dei prodotti caseari con l’arte e il pubblico». Formaggi buoni, ma anche belli da vedere e veri. Da ammirare, ascoltare, toccare e annusare, prima ancora di essere gustati. «I formaggi saranno custoditi in teche climatizzate - ha proseguito Donà - accanto ad altrettante opere d’arte pittoriche e fotografiche, col filo conduttore del colore bianco, presentati quindi come beni culturali, da contemplare prima ancora che assaggiare. D’altronde, noi mangiamo sempre anche con gli occhi. L’arte del cibo che dialoga con l’arte tour court».

Sarà un percorso multisensoriale, fatto di musica, vista, tatto, olfatto e, solo alla fine, degustativo. La singolare rassegna si intitolerà «Formae: Bonum, Pulchrum, Verum» e vedrà protagonisti anche filosofi del calibro di Carlo Sini, Giulio Giorello, Carlo Invernizzi che interverranno in conferenze a tema. Ogni giovedì, poi, la presenza-incontro con delegazioni straniere da Expo, a iniziare da Bolivia, Messico e Argentina, quindi cene con i grandi chef, tra cui Gualtiero Marchesi. Ancora, educational per le scuole, corsi per assaggiatori di formaggi e performance musicali con Massimo Donà e David Riondino.

Un mese, come è stato detto alla conferenza, che si appresta a diventare il centro del fuori Expo a Bergamo, avente per protagonisti i formaggi orobici. «Un patrimonio unico in Europa di cui non si aveva piena consapevolezza - ha detto il presidente della Camera di Commercio di Bergamo Cesare Malvestiti - da sfruttare in termini di promozione del territorio». Concetto ribadito anche dagli altri intervenuti alla conferenza, quello dell’assessore all’Ambiente di Bergamo Leyla Ciagà, dei giornalisti Paolo Massobrio e Alberto Marcomini, di Stefano Berni, direttore del Consorzio Grana Padano, di Fabio Bombardieri della Mia-Opera Misericordia Maggiore e dell’ideatore del progetto Francesco Maroni, coordinati da Maurizio Di Dio.

«Questo è il primo grande progetto in Italia che lega i formaggi al territorio - ha detto Marcomini - e l’auspicio è che possa fare da modello ad altre realtà». L’appuntamento, dunque, al 1° ottobre ad Astino, ma «Forme» guarda già Oltreoceano: nelle prossime settimane, il progetto sarà presentata alla stampa americana nello showroom di Pentole Agnelli, sulla Quinta Strada di New York.

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