«Celestino» nuovo Brut
all’azienda Il Cipresso

Il panorama vinicolo bergamasco si arricchisce di un nuovo spumante Metodo classico. Si chiama «Celestino» ed è uno spumante Brut Millesimato Doc Terre del Colleoni. A produrlo e a presentarlo in questi giorni sul mercato è l’azienda agricola Il Cipresso di Scanzorosciate, che fa capo ad Angelica Cuni, presidente del Consorzio Moscato di Scanzo, e al marito Alfonso Esposito.

«Celestino» – Millesimato 2011 – arriva a completare la gamma offerta dalla azienda (tra l’altro, una particolarità di questa produzione è che ad ogni vino è stato dato un nome proprio di persona). I vitigni impiegati per la spumantizzazione sono Chardonnay e Incrocio Manzoni 6.0.13. Il vino base viene fatto fermentare in bottiglia e l’affinamento sulle fecce dura minimo 24 mesi.

Alla vista «Celestino» si presenta di color giallo paglierino scarico; all’olfatto è elegante e durevole; il gusto è morbido ma deciso e di lunga persistenza. Temperatura di servizio: 8 gradi. Può essere utilizzato come aperitivo ma anche durante tutto il pasto, dolci compresi.

«Celestino» è una delle novità che la cantina Il Cipresso presenta per la regalistica del prossimo Natale. Come sempre in azienda sarà possibile degustare i vini, i cioccolati e altre specialità confezionate in artistiche confezioni regalo. La cantina resterà aperta alle visite domenica 19 ottobre, domenica 16 novembre e domenica 17 dicembre dalle ore 10 alle 13 e dalle 14,30 alle 18.

Sono sempre più numerose anche in Bergamasca le cantine che vogliono cimentarsi a produrre spumanti con il Metodo classico. Per gli enologi è una sfida, visto il successo che stanno avendo quelli prodotti nella vicina Franciacorta. Poche settimane fa aveva esordito il «Quadrifoglio», vino spumante Metodo classico ottenuto con sole uve di Franconia, un vitigno a bacca rossa di origine austriaca che in Bergamasca si è ben sviluppato dalla seconda metà dell’Ottocento, tanto che ha assunto localmente il nome di «Imberghem». Si tratta di uno spumante rosé prodotto da Angelo Pecis nella sua cantina di San Paolo d’Argon.
R.V.

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