Cucina orobica dei Falconi
e gli Champagnes di Baggi

Cinque Champagnes cinque, tutti prodotti da piccoli produttori che vinificano solo le uve del loro vigneto, sono stati abbinati, in una serata affollata, alla cucina bergamasca di Giorgio e Marco Falconi, nella nota trattoria di Ponteranica.

A spiegare ad un pubblico attento e interessato le caratteristiche dei cinque Champagnes (non firme note, ma tutti di qualità) un grande esperto dei vini francesi e non solo, Silvano Prompicai, cognome veneto ma bergamasco di nascita, che ha trascorso oltre 30 anni a Roma commercializzando noti marchi di vino e dirigendo la distribuzione di alcune aziende, collaborando anche per le Guide del Gambero Rosso. Oggi Prompicai, tornato a Bergamo, viene contattato per consulenze da importatori e ristoratori.

Questi i cinque Champagnes degustati in abbinamento a menù tipico bergamasco (salumi selezionati, risotto con porcini, arrosto di spalla di maiale bergamasco, degustazione di formaggi e crostata ai frutti rossi): Lhuillier Brut Tradition (80% Pinot Nero, 20% Chardonnay) prodotto nella zona dell’Aube; Jean Plener Fils Gran Cru (70% Pinot Nero, 30% Chardonnay, prodotto nella zona Montagnes di Reims); Robert Moncuit Blan de Blanc Gran Cru Brut (100% Chardonnay, zona Cote des Blancs); Lhuillier Brut Blanc de Noir; J-M Seleque Rosé (prodotto nella Valle della Marna).

Erano quindi rappresentate tutte le quattro zone classiche di produzione dello Champagne. Nomi di produttori sconosciuti ai più, proprio perché piccoli produttori scovati da Prompicai e importati da Duilio Baggi responsabile commerciale della KappaVi srl con sede a Petosino di Sorisole.

Per chiudere in gloria la serata, Marco Falconi ha tagliato e offerto un assaggio di Gorgonzola affinato per 250 giorni e “bagnato” con quattro bottiglie di Sauternes del 2004. Una stravaganza, se vogliamo, comunque un esperimento di quelli tanto cari a Marco Falconi che, da buon governatore provinciale dell’Adid (Associazione degustatori di distillati) ha abbinato il fortissimo Gorgonzola (d’aspetto molto scuro, odore e sapore nettamente forti) con il grande Cognac Louis Royer, che solo in parte è riuscito a coprire la forza del Gorgonzola così trattato. Una esperienza interessante, magari da riprovare ma non alla fine di una cena già di per sé ricchissima e interessante di profumi e di sapori.

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