Florian Maison ha riaperto
con i sapori mediterranei

Dopo la chiusura durata un paio d’anni, è ripartita Florian Maison, la pregevole iniziativa di ristorazione e ospitalità realizzata da Filippo Trovato (titolare con il figlio Manuel della nota pasticceria Florian di Pedrengo) sulla collina a ridosso del Monastero di San Paolo d’Argon.

Un posto incantevole, vicino e al tempo stesso lontanissimo dalla frenesia della Bergamo che lavora, silenzioso e panoramico, soprattutto molto accogliente nelle sue sei camere e molto appetitoso nelle sue offerte enogastronomiche.

L’occasione di ripartire, con professionalità ed entusiasmo, è stata data a uno chef emergente, Umberto De Martino, 41 anni, originario di Sorrento (ma con diverse esperienze preziose in Italia e in Germania), che da marzo scorso ha preso a cuore la struttura e sta dimostrando le sue capacità anche manageriali oltre che strettamente cucinarie.

Per prima cosa ha inventato i «Giovedì sotto le stelle», una serie di appuntamenti serali con un divertente susseguirsi di pietanze preparate a quattro mani da De Martino e dallo chef (stellato) ospite di volta in volta della serata. Il tutto accompagnato dai vini di altri amici con cantine prestigiose, che intervengono per spiegare la loro produzione e ascoltare i commenti dei commensali. Il costo del menu è di € 70,00 e comprende 5 portate con abbinamento vini, acqua caffè e piccola pasticceria.

Chef ospite è stato alcune sere fa Giuseppe Aversa, 1 stella Michelin, chef patron del ristorante Il Buco di Sorrento, un compaesano di De Martino. La serata è stata perciò un festival della cucina partenopea: gamberi rossi scottati, morbido fior di latte e caponata napoletana; pasta mista di Gragnano in brodo affumicato con patata viola e frutti di mare; Sua Maestà il ragù napoletano «in solitario» (carne di vitello, agnello e maiale); per finire pastiera napoletana e babà mignon.

I vini in abbinamento erano di due aziende prestigiose: la franciacortina Monte Rossa (presente il patron Emanuele Rabotti) e la toscana La Massa (titolare Gian Paolo Motta). Meriterebbero entrambe un lungo discorso per il blasone che le circonda. Monte Rossa – che ben conosco da anni - ha messo in campo, insieme alla lieta novità del Flamingo Rosé, i collaudatissimi e premiati Prima Cuvée Brut (un Blanc de Blanc da uve selezionate) e Cabochon Brut Millesimato, il prodotto più prestigioso.

Finora a me sconosciuto era il personaggio Gian Paolo Motta (napoletano di nascita, trasferito in Toscana 26 anni fa, vignaiolo per vocazione e amore a Panzano in Chianti), titolare dell’azienda “La Massa” (www.lamassa.com) che non ha problemi di vendite perché il 95 per cento della produzione dei suoi 27 ettari vitati va all’estero. Tre soltanto i vini prodotti (tutti rossi) e già su questo sono d’accordo (non sono ben disposto verso aziende piccolo-medie che vogliono produrre tutta la gamma, sino a a 12-15 etichette…). Il vino base è un onestissimo mix di Sangiovese (60%), Cabernet Sauvignon (30%) e Merlot (10) che porta lo stesso nome dell’azienda. Abbiamo assaggiato il 2011 e gli garantiamo ancora vita lunga. Vita ancor più lunga per il “Carla 6” annata 2011, Sangiovese in purezza, 15,9 gradi e per il “Giorgio I” annata 2012, nel quale oltre al Sangiovese e al Merlot è messa una punta di Petit Verdot. Un gran bel bere.

Tornando alla nuova gestione di Florian Maison, chiaramente la cucina è tradizionale, di forte ispirazione mediterranea, sia di terra che di mare, esaltata da sapori autentici e dall’alta qualità delle materie prime, preferibilmente locali, ma non solo. Menù non troppo lungo e questo è secondo me un pregio: preparare poche cose ma fatte bene, al limite ne cambio una o due ogni settimana. La cantina propone un centinaio di etichette ben selezionate. Auguri.

© RIPRODUZIONE RISERVATA