Franciacorta Barone Pizzini
Successo al Carroponte

Ancora una volta dobbiamo inchinarci ai cugini bresciani che hanno fatto del Franciacorta non solo un ottimo vino spumante ma anche una griffe di richiamo che sta diventando sinonimo di Champagne italiano.

L’occasione per assaggiare quattro ottimi Franciacorta docg firmati dalla antica Cantina Barone Pizzini è stata offerta dal sommelier Oscar Mazzoleni, patron, insieme a Silvia Mazzoni, del bistrot-ristorante “Al Carroponte” (un locale che, pur nel vasto panorama cittadino, si distingue per ambientazione e offerte enogastronomiche).

«A tutto bolle» il titolo della serata, che ha visto il menù studiato dallo chef Alan Foglieni in abbinamento a quattro prodotti della storica Cantina Barone Pizzini, che ha inaugurato nel 2007 la nuova sede a Provaglio d’Iseo. Nel vasto panorama delle produzioni franciacortine, Barone Pizzini si distingue per essere stata la prima a credere nella agricoltura biologica, eliminando i diserbanti e ogni prodotto inorganico, per ridare ai terreni la loro naturale biodiversità. Anche la nuova cantina risponde ai princìpi del controllo delle emissioni di anidride carbonica e riduzione della incidenza ambientale.

Il Franciacorta Animante (una cuvée di vitigni Chardonnay, Pinot Nero e Pinot Bianco) ha aperto le danze in abbinamento ai microburgers del Carroponte. Il più morbido Satèn 2011 ha accompagnato i gamberi arrostiti con bacon, emulsione di pomodori e piselli. Per gli amanti del «secco che più ecco non si può», ecco Franciacorta Nature Docg 2011 in abbinamento a un delizioso riso mantecato al Gorgonzola con pere e noci. Infine, la chicca della serata: il Bagnadore Decimo Terzo Riserva 2006 (ormai prezioso perché in esaurimento) ha accompagnato il pollo nero di Borgogna cotto a bassa temperatura.

La spiegazione dei vini è stata fatta dal direttore generale di Barone Pizzini, Silvano Brescianini, che è anche vicepresidente del Consorzio Franciacorta. «Abbiamo celebrato – ha detto tra l’altro - 140 anni dalla fondazione. La storia di un’azienda vitivinicola è considerata da tutti un patrimonio importante di tradizione, sapienza ed esperienza, ma non potremmo oggi essere orgogliosi di questo traguardo se non rappresentasse il compimento di un percorso, forse di un destino, che ci consente oggi di bere dai nostri calici soltanto il frutto di una natura incontaminata e del nostro modo di amarla, che è fatto di ascolto nella vigna e di rispetto in cantina».

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