Passano da Cisano
le Vigne di Alice

Non sosteranno per molto tempo, nelle immense cantina della Pietro Pellegrini spa di Cisano Bergamasco, le mille bottiglie di “Angelo”, il nuovo spumante Metodo Classico prodotto da Le Vigne di Alice, una piccola azienda spumantistica nella zona di Conegliano-Valdobbiadene che fa capo a due donne del vino.

Non sosteranno per molto tempo, nelle immense cantina della Pietro Pellegrini spa di Cisano Bergamasco, le mille bottiglie di “Angelo”, il nuovo spumante Metodo Classico prodotto da Le Vigne di Alice, una piccola azienda spumantistica nella zona di Conegliano-Valdobbiadene che fa capo a due donne del vino: Cinzia Canzian e Pier Francesca Bonicelli. “Life is a bubble” è il loro simpatico slogan.

Pietro Pellegrini, grossista distributore di vini di qualità in mezza Italia e importatori di vini (una tradizione di generazioni a Cisano Bergamasco), è il distributore esclusivo dei vini delle Vigne di Alice e molti buongustai bergamaschi li acquistano in piena gioia, come mi è capitato di vedere ed assaggiare in qualche cena tra amici.

Due parole su questo nuovo vino, “Angelo”, pensato nel 2009 e dedicato al nonno di Cinzia Canzian, alla quale lascio la parola:« Mio nonno Angelo, con cui ho trascorso buona parte della mia giovinezza, passando le calde estati nei vigneti che coltivava con grande passione, mi ha insegnato molto quando ancora non toccavo vino, ma lui voleva che lo annusassi perché era convinto che, come per le persone, si possa riconoscere un vino fatto bene da uno fatto male solo annusando.

La sua grande passione era per il pinot nero, ma amava anche quei vitigni oggi ridotti a piccole estensioni come la boschera e la marzemina bianca, perfette diceva, per fare gli spumanti. Nel Veneto si sono coltivati molti vitigni: tra quelli di antica menzione (nel Seicento) anche la marzemina bianca o sciampagna, coltivata proprio nei colli trevigiani ed è grazie anche al lavoro di Veneto Agricoltura e dell’Istituto sperimentale di Conegliano che alcune varietà si sono mantenute ancor oggi, preservando il germoplasma viticolo del Veneto, se pur in estensioni piccole, tanto da essere destinate a ridotte produzioni, per uso familiare, o a uve da taglio, per dare struttura e personalità a un vino. Le aree viticole dove sono state recuperate più antiche varietà sono quelle della zona di Breganze (Vi), seguita dalla provincia di Treviso.

E proprio qui a Vittorio Veneto la Marzemina bianca si è sempre conservata così come la Boschera che è addirittura divenuta una varietà all’interno di una denominazione di origine. Così è nato Angelo, da questi ricordi e dal grande legame con lui, il nonno. Angelo è fatto da uve di pinot nero vinificato in bianco, boschera e marzemina bianca, vendemmia 2009. Vinificati separatamente e poi assemblati, solo acciaio durante la prima fermentazione, alcuni mesi di sosta sulle loro fecce e poi il tirage nell’aprile del 2010. Sboccatura marzo 2014. Pas dosé. Mille bottiglie per 1000 metri di vigna. Sui lieviti circa 4 anni». Fortunati coloro che potranno assaggiarlo.

Roberto Vitali

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