Appennini-Ande
sull'Aconcagua

E' fatta! Ora che siamo ritornati a Mendoza sani e salvi possiamo dirlo. E' fatta! E' stata durissima soprattutto psicologicamente, ma abbiamo raggiunto la vetta a 6.962 metri in perfette condizioni fisiche. E soprattutto siamo scesi al campo base sempre in perfette condizioni fisiche. 17 giorni di spedizione con temperature a -30 gradi, neve, ghiaccio e venti fino a 100 km/h.

E' stato un anno particolare. Ci aspettavamo un'Aconcagua secca e polverosa, invece ci ha atteso una montagna coperta di neve e ghiaccio. Da un certo punto di vista meglio così. Meno polvere e meno fatica nel risalirne i ripidi ghiaioni. E' stata una spedizione in completo stile alpino di straordinaria bellezza ed intensità. Non abbiamo percorso la via Normale, ma abbiamo circumnavigato l´intera montagna risalendo la valle denominata "Vacas" fino al Campo Base di Plaza Argentina.

Siamo passati sotto il Ghiacciaio dei Polacchi (Campo 1) e montato il campo alto a Colera (Campo 4 - 6.000 mt), passando attraverso il colle che divide l'Aconcagua e il Cerro Ameghino (Campo 2 e 3). Causa vento forte abbiamo dovuto dormire 3 notti al Campo 4, 6.000 mt, con un dispendio di energie fisiche e psicologiche tremende. La mattina del 30 gennaio siamo partiti dal Campo 4 sotto una bellissima luna piena e trilioni di stelle. Dopo 9.5 ore di dura salita con mani e piedi quasi congelati abbiamo alzato le braccia al cielo e ammirato le Ande che si perdevano a vista d´occhio sotto di noi.

La ripidissima cresta denominata "Guanaco" che cade dalla vetta giù per la parete Sud, scalata in solitaria da Reinhold Messner, era davanti a noi, incombente. Sensazioni indimenticabili. Discesa rapidissima in 2.5 ore dalla vetta al Campo 4 per perdersi dentro al sacco a pelo, inconsci di quello che stava succedendo a un nostro compagno di scalata attardatosi in discesa con altri compagni. Arrivato alla tenda alle 10 di sera dopo una discesa lunghissima e faticosa ha cominciato a soffrire di asma.

Ridiscesi la mattina seguente al Campo Base sull'altro versante della montagna (Plaza de Mula) l'asma si è trasformata in edema polmonare. Un elicottero l'ha evacuato fino a Mendoza. Dal Campo Base di Plaza de Mulas abbiamo continuato giù per la valle denominata "Horcones" e dopo una lunga giornata da 30 Km di trekking abbiamo raggiunto la strada asfaltata, 17 giorni dopo averla lasciata. Montagna anche drammatica. Durante la nostra spedizione sono morti due giovani americani sulla complicata Via dei Polacchi, un tedesco e un polacco lungo la Via Normale. Psicologicamente durissimo.

Gli spiriti dell'aria ci hanno richiamato fino alla vetta. Li abbiamo appena visti e poi sono scomparsi giù dalla parete Sud, impossibile seguirli. Ci è bastato respirarli per un attimo.

Dedicato anche agli amici di L'Eco di Bergamo e del CAI di Bergamo.

Marco e Malene

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Eco di Bergamo La spedizione sulle Ande