Siamo arrivati
alla fine del mondo

Questa è la fine, la fine del continente americano, Fin del Mundo-la Fine del Mondo. Fin qui si sono spinti i più intrepidi esploratori per scoprire nuove terre, nuovi mari, nuovi Mondi. Pensavano che qui il Mondo finisse. Difficile da pensare ora con la «globalizzazione».

Questa è la fine, la fine del continente americano, Fin del Mundo-la Fine del Mondo. Fin qui si sono spinti i più intrepidi esploratori per scoprire nuove terre, nuovi mari, nuovi Mondi. Pensavano che qui il Mondo finisse. Difficile da pensare oggi con la «globalizzazione» che la fa da padrona.

Non possiamo guidare più a Sud di così. Siamo a 3.100 km da Buenos Aires, a soli 1.200 km dall'Antartide e 3.900 km dal Polo Sud. Siamo a Ushuaia, nella Terra del Fuoco, e l'unica strada che possiamo prendere ora va verso Nord.

È una strana sensazione essere arrivati fin qui. Ed ancora più strano è pensare di esserci arrivati in auto. Siamo felici e allo stesso tempo un po' malinconici. Sentiamo come se il viaggio fosse finito, ma in realtà siamo solo a metà strada e abbiamo ancora un sacco di km e un sacco di avventure che ci attendono.

L'unico rimedio alla malinconia è di continuare a guidare e guidare, andare a Nord e lasciare il più presto possibile la «fine-di-tutto», dove nessuno andrebbe se non fosse la Fin del Mundo, il punto più vicino possibile al Polo Sud.


Il paesaggio è meraviglioso, le montagne sono coperte solo da cespugli piegati dal vento e dalla prima neve di stagione. Nelle valli si vedono torbiere rossastre, verdi e gialle e fiumi serpeggianti. Il tempo è grigio, a volte (poche) soleggiato con un cielo blu intenso, poi di nuovo grigio e piovoso.

È bello e deprimente allo stesso tempo. Al contrario, la città di Ushuaia è solo deprimente. Siamo arrivati e siamo ripartiti il giorno stesso. Abbiamo lasciato Ushuaia per goderci l'unica vera bellezza di questo luogo, la natura. Abbiamo campeggiato tra i boschi fatati della Terra del Fuoco. Una sensazione indimenticabile.

Abbiamo visitato La Estancia Harberton, un'azienda agricola fondata nel 1886 che si trova sulle rive del Canale Beagle e circondata da chilometri e chilometri di foresta selvaggia e da torbiere. Qui c'è uno dei musei di cetacei più importanti al mondo. Un pezzo di storia.

Ora qui è marzo, autunno, il momento giusto per andare a Nord. Prossima meta Santiago del Cile da dove invieremo Frida (la nostra auto) via container in Giappone. Dopo una visita della terra dei Samurai passeremo in Russia, per attraversare tutta la Siberia. Appuntamento, il Monte Elbrus, 5.642 metri, nella catena montuosa del Caucaso. Da li, attraverseremo la Georgia, la Turchia, per rientrare in Italia entro la fine del 2013. Ancora tante avventure ci aspettano!

Marco Ponti

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