Ora in Giappone
Differenze enormi

Dopo 10 mesi e più di 50.000 km di strada, abbiamo lasciato le Americhe e siamo approdati in Giappone. Il divario culturale è enorme. Eccitante la sensazione di voler incorporare tutte le differenze nei primi giorni, tutti i piccoli dettagli, la pulizia e l'ordine.

Dopo 10 mesi e più di 50.000 km di strada, abbiamo lasciato le Americhe e siamo approdati in Giappone. Il divario culturale è enorme. Eccitante la sensazione di voler incorporare tutte le differenze nei primi giorni, tutti i piccoli dettagli, la pulizia e l'ordine, il ragazzo che aspira il pavimento del parcheggio sotterraneo, le code ordinate davanti ai treni al mattino, la cacofonia di segnali acustici e suoni elettronici nelle città in cui tutto sembra parlarti, l'ascensore, il telefono, il bancomat, il distributore automatico.

Siamo saltati da Ovest a Est, da Sud a Nord, dall'autunno alla primavera, dalla notte al giorno e ci sentiamo un po' come Alice nel paese delle meraviglie! Giappone, storia e tradizioni antiche, tecnologia moderna. Una società così affascinante sotto certi punti di vista, ma così lontana dalle abitudini disordinate di noi latini.

Barriera insormontabile anche la lingua. Una cosa che però ci accomuna è il piacere per il cibo, anche se con sapori e profumi completamente diversi. Stiamo assaporando tutto con curiosità e stupore. Ma anche tanta cultura. Dalla calligrafia (Sumi-e), alle immagini del mondo fluttuante (ukiyo-e). Dall'arte nel disporre i fiori (Ikebana), alla cerimonia zen della preparazione del tè (cha no y?). Dai giardini zen ai manga. Dal sumo al judo.

Eccitante il tentativo di condivisione. Come in Europa qui ora è primavera, tempo di fioritura dei ciliegi giapponesi, i famosi «sakura». Sulle pendici delle montagne si possono ammirare splendidi boschi di ciliegi, tutti color rosa che fanno contrasto alle vette ancora imbiancate dalle abbondanti nevicate cadute questo inverno.

Noi, stiamo aspettando con ansia Frida e tutta la nostra attrezzatura per arrampicare. Dagli ultimi aggiornamenti la nave container, che li trasporta in Giappone, ha appena lasciato le coste nord-americane e sarà a Tokyo fra una decina di giorni.

Siamo impazienti di scalare le tre montagne sacre del Giappone, Fuji-san (3.776 mt), Tate-san (3.015 mt) e Haku-san (2.702 mt). Cercheremo di esplorare anche altre vette delle Alpi giapponesi, magari con gli sci e le pelli. Lasceremo le terre nipponiche a fine giugno per continuare la nostra avventura attraverso la Siberia, cercando di evitare il rigido inverno e con la meta alpinistica del Monte Elbrus, 5.642 mt.

Marco Ponti

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