Alla Lamborghini Bg
l'Aventador LP700-4

Partito da Ginevra con destinazione Shangai, il «Rolling Chassis» della Aventador LP700-4 ha fatto tappa presso lo showroom Lamborghini Bergamo. Accompagnata dallo staff che ne ha seguito la progettazione la scocca è stata protagonista della «Serata in Officina».

Partito da Ginevra con destinazione Shangai, il «Rolling Chassis» della nuovissima Aventador LP700-4 ha fatto tappa presso lo showroom Lamborghini Bergamo. Accompagnata dallo staff di ingegneri che ne ha seguito la progettazione, la prima scocca interamente in carbonio realizzata a Sant'Agata Bolognese è stata protagonista di una speciale «Serata in Officina».

“Solitamente le concessionarie propongono presentazioni e anteprime dedicate all'aspetto estetico ed emozionale delle vetture. - ha sottolineato il responsabile di Lamborghini Bergamo Michele Brusa - Ciò che mancava era un'iniziativa che accompagnasse dritta nel cuore pulsante dell'auto, alla scoperta dei meccanismi e nella tecnologia d'avanguardia che, tanto più nel caso delle supercar Lamborghini, custodiscono il segreto del funzionamento e della forza dinamica della vettura”.

Ed è un segreto tutto italiano quello che si cela sotto le forme scolpite e aerodinamiche della Lamborghini Aventador, svelata in anteprima mondiale alla rassegna svizzera: la cellula dell'abitacolo in fibra carbonio, ottenuta unendo la vasca inferiore al tetto con un processo di polimerizzazione, ha richiesto tre anni di studi ed è il risultato di trent'anni di esperienza Lamborghini nel campo dei materiali compositi. Per realizzarla vengono adottate tre diverse tecnologie: RTM Lambo (Resin Transfer Moulding), Pre-preg e Braiding. Senza entrare in dettagli troppo tecnici, va detto che l'innovativo processo sviluppato da Lamborghini consente di costruire una scocca completa in meno di 130 ore, con costi di produzione inferiori e tempi di realizzazione pari a un terzo rispetto ad altri metodi.

Alla scocca portante sono avvitati due telaietti di supporto in alluminio - uno per l'avantreno e uno per il retrotreno - con sospensioni in alluminio forgiato di tipo Push Rod a triangoli sovrapposti e ammortizzatori Ohlins. Per ottenere un'esperienza di guida ai massimi livelli sono stati effettuati test approfonditi sui circuiti di Nardò e Nürburgring. In caso di incidente i due telai in alluminio sono facilmente sostituibili, mentre per la riparazione della scocca in vengono adottate le procedure messe a punto insieme alla Boeing Company, che di recente ha presentato un aereo costruito per oltre il 50% in fibra di carbonio. Grazie all'attento studio che ha permesso di ottimizzare ogni singolo componente, la monoscocca completa di tetto pesa soltanto 147,5 kg.

L'intera struttura portante pesa invece 229,5 kg e vanta un'incredibile rigidità torsionale: ben 35.000 Nm per grado. L'impiego della fibra di carbonio non si traduce soltanto in un notevole alleggerimento della massa della veicolo, ma consente anche una maggiore sicurezza in caso di impatto e la riduzione del numero degli elementi che compongono un particolare oggetto: ad esempio il cofano motore della Gallardo LP 570-4 Spyder Performante, anch'essa presente in anteprima in concessionaria, è costituito da due sole parti in carbonio contro le 11 parti in alluminio del modello normale.

E il motore? Di fronte alle tante innovazioni tecnologiche della scocca in carbonio, il cuore pulsante dell'Aventador sembra quasi passare in secondo piano. Eppure il nuovo 12 cilindri aspirato da 6.5 litri è più piccolo e leggero rispetto al propulsore della Murciélago e, nonostante i 700 cavalli sviluppati a 8.250 giri/minuto, consuma il 20% in meno.

Il compito di scaricare a terra l'impressionante coppia motrice - pari a 690 Nm a 5.500 giri/minuto - è affidato a un sistema di trazione integrale permanente di tipo Haldex, con frizione multidisco a bagno d'olio e controllo elettronico, coadiuvato dal nuovo cambio robotizzato ISR (Independent Shifting Rods). Si tratta di un cambio sequenziale a sette marce, con due alberi e una sola frizione, un altro capolavoro di ingegneria in grado di offrire tempi di risposta dimezzati rispetto alla trasmissione della Gallardo. E così non sorprende scoprire che la nuova Aventador è anche la più potente e veloce Lamborghini mai costruita: accelera da 0 a 100 km/h in soli 2,9 secondi e tocca una velocità massima di 350 km/h.

All'interno dei cerchi in alluminio fuso, che calzano pneumatici Pirelli PZero e PSottozero con misure 255/35 R19 davanti e 335/30 R20 dietro, si intravedono i principali componenti dell'impianto frenante studiato in collaborazione con la Brembo: gli enormi dischi in materiale carboceramico e le pinze freno (a 6 pistoncini davanti e 4 dietro) di colore giallo. Per aumentare l'efficacia del sistema frenante sono state inoltre introdotte le funzioni di pre-fill (carica l'impianto al rilascio dell'acceleratore) e di wiper strategy (attiva le pinze per la pulire il disco quando si attivano i tergicristalli). A completare il quadro, il freno a mano elettronico di progettazione TRW. Nonostante la complessità degli argomenti trattati, i numerosi invitati al Tech Night Event hanno seguito con attenzione le spiegazioni degli ingegneri, tutti giovanissimi, provenienti dal Reparto Ricerca e Sviluppo Lamborghini.

Un'occasione davvero unica e irripetibile per toccare con mano lo stato dell'arte della tecnologia della fibra di carbonio applicata a una delle più emozionanti supercar italiane, che arriverà a maggio in concessionaria: il prezzo di partenza della Lamborghini Aventador LP700-4 è di poco superiore ai 300.000 euro, ma gli 800 esemplari previsti per il 2011 sono già stati tutti venduti.

Diego Signorelli

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