L'allergia al gatto
Il pelo non c'entra

Il mio primo gatto si chiamava Mussy, una femmina dal manto grigio e gli occhi color ambra. Durante gli anni del liceo e dell'università, acciambellata sulla scrivania, ha monitorato il mio impegno scolastico e controllato a vista gli amici che frequentavano la mia casa.

Il mio primo gatto si chiamava Mussy, una femmina dal manto grigio e gli occhi color ambra; durante gli anni del liceo e dell'università, acciambellata sulla scrivania, ha monitorato il mio impegno scolastico e controllato a vista gli amici che frequentavano la mia casa; tra questi c'era Laura, una ragazza che ogni volta si presentava a casa, dopo qualche minuto cominciava ad accusare un forte prurito agli occhi e a starnutire incessantemente. E inevitabilmente era costretta ad abbandonare la mia abitazione, spiegando che era tutta colpa del pelo di Mussy.

In realtà un fondo di verità c'era, perché aveva i sintomi tipici delle persone allergiche al gatto, anche se non è il pelo di Micio a causare l'allergia. L'allergia al gatto è legata a una particolare intolleranza alla proteina Fel D1 che è presente nella saliva del gatto e che si deposita sulla pelliccia ogni volta che l'animale si lecca. Quando il pelo si asciuga e Micio si muove per la casa, la proteina svolazza nell'aria e si deposita su tappeti, divani e letti; e una volta inalata dalla persona allergica, provoca una parziale chiusura dei condotti bronchiali e quindi l'insorgere di problemi respiratori come asma, raffreddore e lacrimazione. Ma i gattofili che, loro malgrado, sono allergici, non devono disperare: esiste una razza felina che produce una quantità minore di Fel D1 (circa il 70% in meno) rispetto al gatto comune: il gatto Siberiano.

Per sapere se questo tipo di micio rappresenta la soluzione al problema, il mio consiglio è di recarsi presso un allevamento e sedere in mezzo agli amici con la coda per almeno un'ora; se non accadrà nulla, come quasi sempre accade, è il gatto che fa per voi. E' anche vero che la maggior parte delle persone preferisce soffrire o trovare soluzioni alternative, piuttosto che rinunciare al proprio animale domestico; negli ultimi tempi le cure omeopatiche si sono rivelate utili per la cura del problema, così come il commercio di un prodotto spray non invasivo, in grado di rimuovere gli allergeni dal mantello di Micio prima che abbia la possibilità di depositarsi in giro per casa. Lo scrittore americano Joseph Epstein, appassionato gattofilo e intollerante alla proteina Fel D1, era solito affermare: «Il gatto è l'unico animale che si prende cura della propria igiene. E lo fa dannatamente bene». Impossibile non essere d'accordo con lui.

Marco Bergamaschi

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