Il petauro
non è domestico

«Cerco petauro dello zucchero per mia figlia che compie 15 anni, meglio se cucciolo e coccolone»: è una delle tante inserzioni pubblicate sulle pagine degli annunci, che denuncia la dilagante superficialità con la quale molte persone decidono di acquistare un animale.

«Cerco petauro dello zucchero per mia figlia che compie 15 anni, meglio se cucciolo e coccolone»: è una delle tante inserzioni pubblicate sulle pagine degli annunci, che denuncia la dilagante superficialità con la quale molte persone decidono di acquistare un animale.

Perché la domanda sorge spontanea: questo signore si è chiesto che cosa comporti tenere in casa un piccolo marsupiale che di solito vive sulla cima degli alberi in Nuova Guinea? Il petauro dello zucchero è un animale notturno, che dorme durante il giorno e vive di notte e quindi già solo per questo non può essere considerato un animale da compagnia.

Ha bisogno di uno spazio ampio per vivere e la soluzione ideale è una grossa voliera per uccelli in alluminio (non di legno perché assorbe l'odore) con una base amovibile, utile a mantenere pulito il fondo, che tenderà a sporcarsi molto.

È una creatura arboricola, cioè trascorre gran parte del tempo sugli alberi, pertanto la gabbia, addobbata con liane e rami, dovrà essere tenuta aperta qualche ora per permettergli di fare quello che gli riesce meglio: saltare e planare, ovviamente in giro per la stanza.

Ma solo dopo essersi assicurati che non ci siano pericoli: infatti per le dimensioni ridotte e l'indole curiosa, il petauro tenderà ad infilarsi in tutte le fessure disponibili, correndo il rischio di farsi male o di combinare qualche danno.

Il consiglio è di coprire i cavi elettrici, disinserire le spine di corrente, lasciare abbassata la tavoletta del wc (non sa nuotare), ostruire tutti i fori e controllare attentamente il cestello della lavatrice. Se tutto ciò vi sembra troppo e pensate di relegarlo in gabbia, lasciate perdere, il petauro non fa per voi.

I petauri sono poi animali sociali e in natura vivono in grandi comunità composte da 6-10 soggetti e quindi è fondamentale prenderne almeno due, dato che in nessun caso possono vivere da soli. E questo bisogno è così insito nella loro natura che se in una coppia, uno dei due perisce improvvisamente, l'altro può entrare in uno stato di stress e depressione fino a lasciarsi morire.

Ma è l'alimentazione l'argomento più spinoso: poiché è onnivoro, la sua dieta deve essere composta da una grande varietà di frutta e verdura, somministrata fresca tutte le sere e da insetti vivi come grilli, cavallette e lombrichi. Inoltre il suo corpo non è in grado di accumulare calcio nell'organismo, elemento però indispensabile al suo metabolismo; pertanto deve essere integrato quotidianamente, spolverizzandolo in piccole quantità sulla frutta.

Una carenza di calcio può portare velocemente alla paralisi degli arti posteriori o a fratture spontanee delle ossa. Sarò controcorrente, ma una creatura notturna, che ha bisogno di un suo simile per essere felice, di ampio spazio per saltare e di una dieta scrupolosa per sopravvivere, non riesco proprio ad annoverarlo tra i nuovi «animali domestici». Rimango in attesa dei vostri commenti.

Marco Bergamaschi

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